sabato 1 ottobre 2011

Due modelli a confronto

Ho provato a schematizzare il modello di funzionamento della nostra attuale economia basata sulla moneta-debito e quello di una possibile "economia alternativa" basata sulla  moneta sovrana esente da debito.

Nei diagrammi che seguono la freccia nera indica una relazione di causa-effetto (A causa B) mentre la freccia bianca indica su quali fattori si deve agire per ottenere un certo risultato (per ottenere A devi agire su B).

Questa è la situazione attuale:





Il diagramma evidenzia con chiarezza un anello di feedback con rinforzo positivo che porta ad un incremento costante del pil (fino alla saturazione):

1. per fare investimenti lo stato deve avere denaro
2. per avere denaro si deve indebitare
3. se si indebita deve pagare gli interessi
4. per sostenere il carico degli interessi deve aumentare le tasse
5. per aumentare le tasse deve aumentare il pil
6. per aumentare il pil deve fare nuovi investimenti
7. goto 1


dopo la saturazione (quando il pil e i consumi non possono crescere più) l'unico modo per sostenere il carico degli interessi consiste nel valorizzare il patrimonio (cioè svendere i giolielli di famiglia).

Se, nel diagramma di sopra, spezziamo il legame di causa-effetto tra DENARO e DEBITO (pubblico) e consentiamo allo Stato Sovrano di creare nuovo denaro senza indebitarsi, otteniamo un modello molto più semplice che tende, spontaneamente, a rimanere in equilibrio:




A parole:



1. Lo Stato deve investire per migliorare la qualità della vita della popolazione

2. Per fare gli investimenti lo Stato crea nuovo denaro (senza generare debito)

3. Il nuovo denaro aumenta l’inflazione

4. Gli investimenti aumentano il pil

5. L’aumento del pil assorbe parte dell’inflazione

6. Se l’aumento del pil non riesce ad assorbire tutta l’inflazione lo Stato ritira il denaro in eccesso


7. L'economia rimane in equilibrio fino al prossimo investimento.





21 commenti:

  1. Scusa Sandro, ma il modello che proponi mi sembra di uno Stato 'adiabatico' a risorse illimitate!
    Uno Stato fuori della storia.

    Cosa succederebbe se lo stesso dovesse procurarsi le materie prime al di fuori dei suoi confini?
    Deve essere certo che altri stati accettino la sua moneta 'autodeterminata' perche' riconoscano ad essa un valore spendibile in altre transazioni. Una situazione del genere in cui ogni stato faccia scorte delle monete degli altri sarebbe sempre minata dalla preoccupazione di perdere valore di acquisto nel caso in cui i tuoi partner commerciali non potessero garantire una stabilità economica. Se ne ricaverebbe una seleziona naturale (darwiniana!) tra le monete che farebbe emergere quelle con una economia piu' solida e forte e che garantirebbe di preservare il valore delle scorte. Nella storia una moneta forte e' stata chiamata dollaro. Una moneta sovrana si chiamava lira italiana...il resto e' storia dei nostri giorni.

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  2. Hai ragione Valter, infatti io non auspico un anacronistico ritorno alla lira (sovrana) ma l'evoluzione verso un EURO Sovrano, strappato dalle mani della lobby bancaria e accreditato alle nazioni europee senza generare ulteriore debito pubblico.
    Poi questo Euro Sovrano dovrà competere con le altre monete del mondo ma senza la zavorra di una economia sottostante strozzata dal debito.
    Come soluzione "tattica", e transitoria, mentre si persegue l'obiettivo primario di restituire la sovranità monetaria al popolo europeo, credo sia opportuno diffondere l'utilizzo delle monete locali (esenti da debito) per sostenere l'economia regionale circolando parallelamente all'euro.

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  3. A proposito del Signoraggio sul sito della Banca d'Italia si trova questo:
    "La giurisprudenza

    All’esito di azioni giudiziali intraprese nei confronti della Banca d’Italia, volte a rivendicare la proprietà collettiva dell’euro e il relativo reddito da signoraggio, la Corte Suprema di Cassazione, con sentenza delle sezioni unite n. 16751 depositata il 21 luglio 2006, ha stabilito che sussiste difetto assoluto di giurisdizione in ordine a simili pretese in quanto “al giudice non compete sindacare il modo in cui lo Stato esplica le proprie funzioni sovrane, tra le quali sono indiscutibilmente comprese quelle di politica monetaria, di adesione a trattati internazionali e di partecipazione ad organismi sopranazionali”.

    In parole povere si è pronunciata come il
    Marchese del Grillo . " Io so Io e voi non siete un c....o!"

    Qualcuno che legge il blog è in grado di dirmi dove posso trovare il bilancio della stessa banca d'Italia per cercare di capire come si formano gli utili e come vengono distribuiti.

    Peppe T.

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  4. Cioè l'autorità giudiziaria non può mettere bocca su come lo Stato "sovrano" decide di gestire la sua sovranità monetaria (perchè lo Stato ha maggiore sovranità della magistratura, che è una parte dello Stato).
    Quindi se lo Stato "sovrano", a causa della totale inettitudine e subalternità della sua classe dirigente, decide di CEDERE la sovranità monetaria ad un "ente terzo", diverso dallo Stato, la magistratura non può fare nulla !
    E' pazzesco.
    Molto interessante è anche leggere le sentenze che hanno "tappato la bocca" al compianto prof. Auriti che - con sorprendente tenacia - ha più volte denunciato per truffa i vertici della Banca d'Italia.
    E' interessante cercare in rete le non-risposte che i giudici hanno fornito al professore.

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  5. Bilancio della Banca d'Italia:
    http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/relann/rel10/rel10it/bilancio/rel10_22_relazione_bilancio.pdf

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  6. Poi, sempre in merito al bilancio della BdI, ti sembra sensato che le banconote in circolazione vengano iscritte al passivo dello stato patrimoniale per un valore pari al totale del loro valore facciale ? Questa modalità di regististrazione è ancora legittima dopo l'abolizione della riserva ?

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  7. La denuncia di Auriti:

    http://felicitaannozero.altervista.org/index.php?option=com_content&view=article&id=107&Itemid=95

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  8. Come già detto in privato all'autore del post, la definizione "moneta-debito" è senza senso. Il debito prescinde dall'emissione della moneta perché viene contratto prima.
    Se si vogliono confrontare correttamente due modelli (uno esistente e l'altro immaginario che nessuno si è peritato di sviluppare oltre a frasi di pura propaganda) tali modelli vanno descritti oggettivamente. Altrimenti il sistema signoraggista va descritto con la "fascio-nazi-moneta".

    Il confronto prevede una parità oggettiva di trattamento. A fa una domanda precisa a B depurata di ogni complottismo e vaneggiamento propagandistico, B risponde e a sua volta fa una domanda ad A.

    Con i signoraggisti il copione è teppistico: arriva un signoraggista, spara millemila domande a cavolo alle quali viene data cortese e circostanziata risposta, e poi il signoraggista ricomincia daccapo con le stesse domande. Quando il signoraggista si trova in difficoltà abbandona la discussione e ricomincia daccapo da un'altra parte. Questo non è ragionare. Questa è propaganda e basta.

    Se e quando ci sarà un signoraggista disposto a rischiare la sconfitta plateale allora si potrà ragionare. Fino a quel momento, è inutile.

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  9. Riguardo gli schemi, suggerisco di indicare le QUANTITÀ.

    Ad esempio, nella casella "+inflazione" del sistema attuale va inserita la cifra del 2-3% MENO l'inflazione dovuta all'aumento delle materie prime come il petrolio ecc. che nulla hanno a che fare con l'emissione di moneta, e MENO l'inflazione provocata dal normale aumento dei prezzi dovuto all'aumento del PIL. Alla fine dovrebbe essere uguale ad uno zero virgola qualcosa.

    È possibile anche indicare l'emissione annuale media di banconote da parte della BCE in europa, volendo anche solo riguardo l'Italia. Così ci si rende conto del valore quantitativo.

    Inoltre come detto e ridetto e come è palese, l'emissione di denaro non provoca il debito (privato e pubblico).

    Invece nel grafico signoraggista nella casella "+inflazione" provocata dalla stampa di banconote dal nulla va inserita una cifra bella grande. Anche perché la stampa di banconote deve coprire il deficit.

    Quanto è il deficit da coprire? Il 4% del PIL. Il PIL italiano è circa 1.500 miliardi di euro, il 4% sarebbe 60 miliardi di euro. Se poi vogliamo coprire tutto il debito, bisogna stamparne 1.900 miliardi.
    E TUTTE QUESTE BANCONOTE RIMANGONO IN CIRCOLO.

    Quante banconote si stampano invece adesso? Dal rapporto annuale 2010 della BCE pagina 122: «Nel 2010 è stata allocata alle BCN dell’area dell’euro la produzione complessiva di 7,1 miliardi di biglietti, per un valore di 264,9 miliardi di euro.» L'Italia riceve il 12,5% del signoraggio BCE quindi all'incirca supponiamo che l'Italia provochi indirettamente l'emissione di tale 12,5% e quindi fanno 33 miliardi di euro. Praticamente la metà.
    E QUESTE BANCONOTE VENGONO RITIRATE DALLA CIRCOLAZIONE ALLA SCADENZA DEL TITOLO.

    Domanda: quanta inflazione provoca la stampa del DOPPIO di banconote (se non si pretende di "non pagare il debito" e quindi stampare tutti i 1.900 miliardi) che rimangono IN CIRCOLO, rispetto all'attuale sistema che prevede che il denaro stampato torni in BC alla scadenza del titolo?

    A questa domanda ha risposto qualcuno in maniera oggettiva? Nessuno è andato ad abitare in una buca dopo aver affermato che l'emissione con successivo ritiro di una trentina di miliardi di euro provocano inflazione, debito pubblico, fame e carestie, mentre la stampa di almeno il doppio del denaro che rimane tutto in circolazione PER SEMPRE non provoca inflazione e rende tutti felici e contenti?

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  10. Grazie dei tuoi commenti, LeFou!!
    Il tuo contributo a questa discussione è molto importante e sei il benvenuto in Piazza Verdi !

    Come ci siamo detti in "privato" io non sono affatto un "signoraggista, complottista", sono solo uno che vuole capire come funzionano veramente le cose e rendersi conto se le attuali regole del gioco della finanza e della moneta sono congegnate in modo tale da favorire il bene comune o se invece siano solo dei comodi "ganci" per la speculazione di pochi privilegiati.

    Partiamo dalla moneta-debito: mi è chiaro il meccaniscmo che prevede l'azione delle Banche Centrali solo sul mercato secondario impedendo - almeno sulla carta - la monetizzazione del debito degli Stati sovrani.

    Quando io parlo di monetaa-debito intendo solo questo: l'impossibilità per lo Stato Sovrano di stampare moneta per finanziare il suo sviluppo, i suoi investimenti e invece l'obbligo, sempre per lo Stato sovrano, di indebitarsi per finanziarsi (cioè per avere "moneta").

    Mi chiedo, in pratica: perchè lo Stato sovrano, per finanziare i suoi investimenti, deve ricorrere al "mercato" come qualsiasi azienda privata o come qualsiasi famiglia ?

    Lo Stato non è una azienda e la sovranità appartiene al Popolo.

    Mi aspetterei che, tra le sue sovranità, ci fosse anche quella di "battere moneta" e iniettarla nel sistema economico SENZA generare debito cioè SENZA emettere titoli di stato come contropartita.

    Chiamala moneta-credito, se ti piace di più oppure: sovranità monetaria.

    Propongo dunque di focalizzare le nostre riflessioni solo su questo punto:

    Perchè lo Stato non può battere moneta e finanziare il suo sviluppo SENZA indebitarsi ?

    Bada bene io dico: finanziare il suo sviluppo.

    So benissimo che stampare moneta e immetterla senza controllo nel sistema economico vuol dire aumentare l'inflazione e questo è estremamente pericoloso.

    Però so anche (e lo stiamo vedendo in modo drammatico in questi mesi) che anche il Debito è estremamente pericoloso e soprattutto è pericoloso il gioco perverso degli interessi.

    Quindi non credo che il Debito possa fornire garanzie contro l'inflazione senza generare almeno altrettanti e più gravi problemi (come, ad esempio, costringere il sistema ad una continua e incontrollata crescita economica per rendere sostenibile il debito e gli interessi sul debito).

    Io dico che lo Stato dovrebbe:

    a) coprire la spesa corrente con le entrate fiscali (cioè: avere un avanzo primario maggiore o uguale a zero)

    b) finanziare gli investimenti in opere pubbliche, change tecnologici, innovazione, sviluppo, STAMPANDO MONETA senza indebitarsi (senza consegnare i suoi titoli di stato al "mercato")

    Cioè imporrei regole molto ferree per impedire che si ceda alla tentazione di stampare moneta per coprire la spesa corrente.

    Le regole della buona amministrazione vengono prima di tutto e la spesa si copre con le entrate tributarie: se lo Stato non ce la fa deve aumentare le tasse oppure ridurre la spesa. Punto.

    Però per gli investimenti credo che lo Stato debba (e possa) esercitare la sua sovranità e non andare a chiedere in prestito i soldi di cui ha bisogno.

    Per gli intestimenti che favoriscono lo sviluppo lo Sdeve poter immettere nuova liquidità nel sistema stampando la sua moneta.

    ... continua...

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  11. (completa il commento precedente)

    E come la mettiamo con l'inflazione ?

    La mia risposta è molto semplice: se lo Stato investe in sviluppo e innovazione e se questi investimenti raggiungono l'obiettivo, si avrà maggiore sviluppo e quindi maggiore circolazione di beni e servizi. Ed è questa maggiore circolazione di beni e servizi che assorbirà l'inflazione generata al momento dell'investimento.

    Se il delta positivo sul piano della economia reale è sufficiententemente elevato, renderà necessaria tutta la nuova moneta immessa al momento degli investimenti e, a questo punto, è bene che questa moneta rimanga in circolazione e non venga ritirata.

    Se invece il delta di economia reale non è sufficientemente elevato si avrà un "surplus" di moneta che lo Stato potrà riassorbire trattenendo progressivamente una quota del gettito fiscale senza rimetterlo in circolazione.

    In pratica lo Stato può assorbire liquidità dal sistema e "bruciarla" o immobilizzarla.

    Ora spiegami per quale motivo lo Stato non potrebbe regolare l'inflazione in tal modo senza indebitarsi.

    E spiegami perchè, invece, SOLO l'emissione di debito può garantirci dal una incontrollata crescita della inflazione.

    Io non vorrei curare un male (l'inflazione) con un altro male (il debito e gli interessi).

    Vorrei capire se c'è una soluzione più sensata, più razionale, più giusta.

    Passo
    ;-)

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  12. Caro LeFou, mi piacerebbe molto leggere un tuo commento sul pensiero di Maurice Allais che ho ripreso in questo post:

    http://piazzaverdi.blogspot.com/2011/10/maurice-allais-spiega-la-crisi.html

    ;-)

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  13. Non ha senso per lo Stato stampare banconote e contemporaneamente distruggerle. Capisce l'assurdità dell'ipotesi?

    Infatti la BC quando ritira le banconote non le distrugge, ma le toglie semplicemente dal mercato. Vanno in passivo di bilancio, quindi nessuno potrà mai spedere quel denaro.
    Si potrebbe dire: «allora facciamo come la BC adesso: quando lo Stato ritira il denaro che aveva emesso lo toglie dal mercato!» Eh no: questa è una critica signoraggista alla BC, non si può farlo fare allo Stato! La teoria di complotto sul signoraggio dice che la BC deve mettere all'attivo le banconote emesse e poi ancora all'attivo le banconote che rientrano. Quindi anche lo Stato dovrebbe fare la stessa cosa.

    Inoltre lo Stato non può finanziare lo sviluppo con la stampa di banconote. In quel modo quelle banconote non sono coperte da NIENTE. Nessuno ha lavorato, nessuno ha prodotto, nessuno ha venduto. Niente di niente. È solo carta straccia e produce solo miseria e disperazione. È la stessa contestazione che fanno i signoraggisti al sistema di emissione attuale, solo che per loro i titoli sono "nulla", mentre il loro "nulla" va bene.

    Insomma: il motivo pratico per il quale il signoraggismo NON ESISTE neanche in pratica è che, pur volendolo realizzare, alla fine va così rappezzato da arrivare al sistema attuale.

    Spiego: come ho mostrato con i numeri, adesso la BCE stampa 30 miliardi e ne ritira circa altrettanti ogni anno guadagnando solo il signoraggio (che poi per la maggior parte ridà allo Stato). Questo provoca TUTTA l'inflazione attuale? No, ma non importa. Ammettiamo pure di sì: emettere e ritirare 30 miliardi l'anno (saldo praticamente ZERO) produce il 3% di inflazione?
    Con l'ipotesi signoraggista l'economia non sopporterebbe il doppio di emissione e zero ritiro. Se zero moneta provoca il 3%, quanta inflazione provocherebbe 60 miliardi in circolo? Una marea. Lo dicono loro stessi.
    Quindi c'è bisogno di un meccanismo che faccia recuperare allo Stato la moneta emessa. Del resto se i signoraggisti dicono che l'aumento di moneta provoca inflazione, per annullare l'inflazione il saldo di moneta emessa dev'essere ZERO. Ovvio.
    Qual'è questo meccanismo? Si distruggono i soldi delle tasse? Ma questo abbasserebbe le entrate, quindi aumenterebbe il deficit e quindi aumenterebbe la stampa di carta. Non risolverebbe nulla.
    E come si può fare? Semplice: come si fa adesso: la moneta viene emessa a prescindere che lo Stato si indebiti o meno. Emettiamo moneta a fronte di titoli (privati per lo più), e facciamo partecipare le banche commerciali così saranno LORO a rimetterci gli interessi sui titoli! Non capisco perché i signoraggisti vorrebbero che le banche continuino a guadagnare interessi sui titoli privati mentre l'emissione di moneta la dovremmo pagare tutta noi come Stato...

    E finirei con una considerazione.

    Vorrei fare umilmente presente che TUTTI hanno immaginato prima o poi nella vita di coprire i debiti stampando banconote. TUTTI. Mi diceva mio padre, ignorante in materia economica, che lo Stato per pagare gli stipendi stampava banconote. Quella è la stessa risposta del signoraggista, il che è tutto dire. E se non si fa è perché NON SI PUÒ FARE: la moneta perderebbe rapidamente valore, l'economia (della povera gente) andrebbe a catafascio, poi arriverebbe l'uomo forte che dà la colpa ai banchieri ebrei e la storia si ripeterebbe.
    Non è che ora arrivano i signoraggisti e ci insegnano una cosa che non ha mai pensato nessuno. La imbellettano e basta, alla fine è sempre la stessa idea banalotta.

    Riguardo Allais, era un ingegnere. Un Nobel non lo rende superiore ai dati di fatto. Del resto se si fa la guerra di citazioni per vincere basterebbe linkare un qualunque testo di economia che parla di emissione monetaria.

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  14. Però vorrei porre io una domanda, e neanche delle più spietate tra quelle che mi viene in mente.

    Noi viviamo in una società del libero scambio economico e di merci. Se io lavoro parecchio mi aspetto di guadagnare parecchio, non perché faccio collezione di banconote da 50 euro ma perché con quelle banconote compro la casa, l'automobile, la cena, i vestiti ecc. Il denaro rappresenta beni e servizi, e lo usiamo per scambiarli in modo semplice e pratico.

    Non viviamo di carta, ma di beni e servizi. Credo che su questo siamo tutti d'accordo.

    Immaginiamo che non ci sia lo Stato ma solo un Comune di duemila abitanti di cui 1.000 che lavorano.

    Nel territorio del comune c'è un ospedale. Di quell'ospedale fortunatamente non avrò bisogno tutti i giorni, ma quando ne ho bisogno devo compensare il valore della struttura, il lavoro dei medici che solo per laurearsi e specializzarci hanno impiegato dieci anni, delle infermiere, di tutto il personale e delle medicine. Pago il mio pezzo di ospedale e di cure.

    Tempo di elezioni: si presenta uno del partito X ed un signoraggista. Tutti e due vogliono rendere l'ospedale PUBBLICO ma in modi differenti.

    Quello del partito X dice che lìospedale costa 1 milione di euro ogni anno, e quindi è necessario tassare ogni cittadino di 1.000 euro. Ovvero: invece di pagare 20.000 euro o 200.000 euro per un'operazione ne pago 1.000 ogni anno insieme a tutti gli altri cittadini, così chi ha bisogno ha le cure già pagate e chi non ne ha bisogno si accontenta della salute, e tutti sono contenti.

    Il signoraggista si mette a ridere e propone la soluzione più semplice: il Comune non farà pagare ai cittadini il deficit provocato dall'ospedale! Il Comune stamperà banconote!

    Se vince il partito X le cose vanno come tutti possono immaginare: le tasse aumentano ma chi ha bisogno di andare all'ospedale non scuce neanche un euro.

    Se vince il candidato signoraggista invece il Comune non aumenta le tasse per coprire il deficit né rinuncia all'ospedale, ma stampa 1.000.000 di banconote all'anno.

    Ma a quel punto medici, infermiere e operai dell'ospedale hanno tanti soldi in tasca venuti dal nulla. Quindi, aumentando così tanto la massa monetaria del Comune, la gente sarà mediamente più ricca. Per la banale legge della domanda e dell'offerta i prezzi aumenteranno in proporzione, e quindi anche operai e medici pretenderanno un aumento analogo perché zucchine e vestiti sono aumentati.

    Quindi il costo dell'Ospedale è aumentato. Ma non c'è problema: si stampa ancora più denaro. E quindi i prezzi aumentano ancora di più. E il denaro sarà stampato ancora di più. E così via, in ragione geometrica. Iperinflazione.

    Domanda: come fa il Comune a mantenere un ospedale con la stampa di carta senza provocare l'annullamento del valore delle banconote in pochi anni?

    Rimango in attesa della soluzione. Non dovrebbero servire più di un paio di righe. (ho dovuto scrivere un po' per prevenire obiezioni fuorvianti)

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  15. La risposta è semplice, caro amico.

    Le spese dell'Ospedale devono essere coperte con le tasse di TUTTI i cittadini.

    E quindi ha ragione il partito X e il "signoraggista" si merita la più sonora sconfitta.

    Quindi NON si stampa moneta per coprire le spese o per pagare gli stipendi !

    Ora però supponiamo che la popolazione del comune aumenti per un improvviso boom delle nascite e che sia necessario costruire (per servire i nuovi cittadini neo-nati) una nuova ala dell'ospedale.

    E per costruire la nuova ala dell'ospedale sia necessario un investimento.

    E che per finanziare questo investimento il leader del partito X (ora Sindaco del comune perchè vincitore di libere e democratiche elezioni) si trovi di fronte alle seguenti opzioni:

    a) aumentare le tasse
    b) indebitarsi con un banchiere privato
    c) stampare il denaro necessario all'investimento

    Perchè la scelta c) sarebbe peggiore delle prime due ?

    Perchè la scelta c) aumenterebbe l'inflazione ?

    Le scelte a) e b) penalizzerebbero ingiustamente i cittadini perchè nel primo caso pagherebbero più tasse del dovuto (le tasse devono servire solo per pagare le spese di dell'ospedale) e nel secondo caso il piccolo comune si troverebbe gravato di un debito verso "terzi" che - giustamente - pretendono il pagamenti annuale degli interessi e, alla fine, la restituzione del capitale.

    La soluzione c), invece, è sicuramente inflattiva perchè immette nel sistema economico una certa quantità di nuova moneta che sarà molto probabilmente necessaria per consentire il maggior numero di transazioni che avverranno nel piccolo comune e nella nuova ala di ospedale a causa della aumentata popolazione.

    La moneta che viene messa in circolazione dal nulla serve per fare l'investimento e poi viene utilizzata per far circolare un maggior (maggior) numero di beni e servizi.

    E non dovrà essere ritirata.

    Se faccio l'investimento a debito (opzione b) ho il doppio problema di dover sostenere per molti anni l'onere degli interessi e poi, alla restituzione del capitale, di veder diminuire la massa monetaria a fronte di una maggiore necessità di moneta.

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  16. E' fondamentale la distinzione tra

    - SPESE DI ESERCIZIO
    - INVESTIMENTI

    Le spese di esercizio vanno coperte con le entrate tributarie (avanzo primario > 0)

    Gli investimenti (che generano sviluppo e quindi, auspicabilmente, un maggior numero di scambi economici e quindi una maggior fabbisogno di moneta circolante) possono essere finanziati STAMPANDO MONETA senza generare DEBITO.

    Secondo te, cosa c'è di sbagliato in QUESTO ragionamento ?

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  18. Scriviamo due numeri e, come si fa nei modelli, prendiamo in considerazione l'ipotesi peggiore.

    Ci sono 1.000 lavoratori su una popolazione di 2.000 persone. Ognuno paga 1.000 euro di tasse. Ipotizzando che ognuno guadagna 20.000 euro l'anno, l'imposizione fiscale è del 5%. La massa monetaria nel territorio comunale è di 20.000.000 si euro.

    Su 2.000 persone da 0 a 80 anni diciamo che TUTTI quelli dai 20 ai 60 fanno un figlio. Che sfiga. Quindi il 50% della popolazione (1.000 persone) delle quali la metà maschi e la metà femmine fanno un figlio. Quindi da 2.000 persone la popolazione cresce a 2.000 più 500 = 2.500 persone. L'ospedale dovrà servire il 25% in più della popolazione e costerà il 25% in più. Prima costava 1 milione di euro ogni anno, da adesso costerà 1.250.000

    Il problema è che tutti questi bambini non lavorano. Cosa farebbe la popolazione senza istituzioni? Si accollerebbero collettivamente il problema della cura dei bambini, oppure direbbero che ognuno fa per sé. Ma c'è il Comune, quindi si affronta collettivamente.

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  19. La soluzione c) non è semplicemente inflattiva. È GEOMETRICAMENTE inflattiva, poiché prima che i nuovi nati riescano a lavorare e quindi a pagare le tasse passerebbero almeno VENTI ANNI di deficit coperto con la stampa delle banconote. Quindi ci sarà l'inflazione dell'inflazione dell'inflazione ecc. ecc.

    Ovvero il Comune stampa il primo anno 250.000 euro che coprono l'aumento di spese dell'ospedale. Questi 250.000 euro in una massa monetaria di 20.000.000 di euro li fa diventare 20.250.000

    Questo provoca un'inflazione dell'1,25%, quindi aumentano tutti i prezzi e tutti gli stipendi dell'1,25%. La gente da 20.000 euro in media dovrà chiedere un aumento di stipendio (che nel frattempo avrà perso valore di acquisto) passando a 20.250 euro e così via per 20 anni.

    Dopo 20 anni la massa monetaria sarà passata da 20.000.000 di euro a oltre 25.000.000 di euro con un aumento complessivo dei prezzi del 25%. E solo per la nuova ala dell'ospedale!!!

    Come si fa senza stampare denaro?

    Il buon amministratore NON indebita il comune ciecamente. Aumenta le tasse spiegando alla gente che è bello avere figli ma i medici devono mangiare.
    Se proprio non ci riesce copre almeno parte del debito con un minimo aumento di imposte e in parte può coprirli con titoli perché magari la popolazione non sopporterebbe lo stress di un aumento eccessivo di tasse deprimendo la spesa. In questo modo il debito creato sarebbe sostenibile e l'economia continuerebbe a girare.

    Il Comune per coprire un'evenienza del genere, se proprio non se la sente di dire «paghiamo tutti un po' di più per curare i nostri bambini e smettetela di lagnarvi» riconosce che è un problema temporaneo e invece di farla pagare tutti con l'aumento generalizzato dei prezzi cosa fa? Copre il deficit con dei "bond comunali" (titoli) che promettono un tasso dell0 0,5% (superiore all'inflazione che è zero) e che saranno appetibili da parte di chi, avendo uno stipendio oltre la media, ha dei capitali fermi che vuol proteggere e magari far fruttare. Un buon metodo anche per evitare che la gente si tenga i soldi senza spenderli!

    Quindi il comune emette 250 bond da 1.000 euro, incassa 250.000 euro e ci paga l'ospedale.

    Dopo un anno deve restituire i 250.000 euro (valore nominale) più gli interessi dello 0,5% = 1.250 euro ma dovendo pagare comunque i 250.000 euro per l'ospedale deve emettere 250.000 + 250.000 + 1.250 di bond allo 0,5%. E così via.
    Il ventesimo anno dovrebbe restituire circa 5.275.000 di euro (arrotondo in eccesso). Ma lo sapeva: sono venti anni di debiti con interessi composti.

    A quel punto però le 500 nuove anime entrano in età lavorativa, iniziano a guadagnare anche loro 20.000 euro al mese e pagano 1.000 euro di tasse a testa. Grazie a questo nuovo contributo il Comune incasserà subito 500.000 euro che iniziano a coprire i debiti contratti. In una decina di anni il debito viene coperto SENZA AUMENTARE L'INFLAZIONE.

    E da dove vengono i soldi guadagnati dai nuovi lavoratori? Se la gente lavora aumenta PRIMA il PIL del 25%, DOPO le banche si trovano senza contanti e QUINDI rinunciano agli interessi sui bond comunali per avere moneta e così via. Ecco perché la moneta emessa con il sistema attuale NON provoca inflazione se la politica monetaria non lo prevede.

    Ovviamente la soluzione migliore è l'aumento delle tasse. Se i cittadini vogliono qualcosa in COMUNE, devono mettere INSIEME i propri soldi. Non possono pretendere l'ospedale COMUNE e non pagarlo.

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  20. Nessun signoraggista sostiene che si debbano stampare soldi solo per gli investimenti.

    Esempio: Auriti proponeva il «reddito da cittadinanza» pagato con il signoraggio, ovvero con la stampa della moneta. Classificarlo come "investimento" è arduo...

    Quindi dovendo confrontare i due «modelli» non si può parlare di copertura degli investimenti tramite stampa delle banconote.

    Nel modello attuale si agisce diversamente. Quando si sa che l'aumento di liquidità può far aumentare gli investimenti PRIVATI, la BCE abbassa il tasso di sconto per il rifinanziamento delle banche commerciali le quali possono prestare denaro a tassi più convenienti quindi le aziende chiederanno prestiti per svilupparsi e così aumenta il PIL senza aumentare l'inflazione.

    QUESTA è (o dovrebbe essere) la politica monetaria della BCE (che non sta agendo bene secondo me ma è un'opinione personale).

    Se gli investimenti li fa lo Stato, siamo nel fascismo o nel comunismo. Lo Stato al massimo provvede alle infrastrutture la cui spesa, se oculata, viene ricompensata dall'aumento delle attività economiche favorita dalla nuova infrastruttura. Esempio: con 20 miliardi costruisco un ponte tra due isole → le isole iniziano a commerciare tra loro → aumenta il PIL → aumenta il gettito → recupero 20 miliardi. Esempio attuale: con 20 miliardi costruisco un ponte inutile → non ci passa nessuno → ho perso 20 miliardi di euro → aumenta il debito pubblico.

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  21. Grazie della esauriente e dettagliata risposta che chiarisce in modo molto limpido il tuo punto di vista che mi permetto di riassumere nel modo seguente:

    a) Lo Stato non deve mai stampare moneta altrimenti crea (sempre e inevitabilmente, matematicmente) inflazione

    b) Lo Stato, per finanziarsi, può solo indebitarsi verso "il mercato" (oppure aumentare le tasse)

    Se le cose stanno così e non ci sono alternative a questo modello (personalmente conservo ancora qualche dubbio) vorrei allora spostare l'attenzione su:

    a. la struttura e la composizione del Debito Pubblico italiano (e in particolare del crescente debito estero)

    b. la struttura e la composizione del cosiddetto "mercato" (per capire se è un mercato libero o se invece è dominato da pochi cartelli oligarchici che possono agire in modo speculativo)

    Possiamo continuare in privato, se vuoi, il mio indirizzo di posta lo conosci.

    Ciao e grazie.

    Sandro.

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