domenica 25 marzo 2012

Willy il Coyote e l'Articolo 18


Volo pindarico:

1. Il Capitale ha come funzione obiettivo la massimizzazione del ROE (Return on Equity) cioè viene investito in quei settori che, di volta in volta, garantiscono il massimo rendimento.

2. I Lavoratori hanno bisogno di lavorare per mantenere la propria famiglia e, auspicabilmente, anche per mettere a frutto i propri talenti e le proprie competenze (i talenti sono innati, le competenze si possono acquisire superando una opportuna curva di apprendimento che richiede tempo e fatica).

3. Se un Settore ha un alto rendimento (ROE elevato) attira verso di sè gli investimenti di capitale.

4. Quando il Capitale investe nel settore ad alto rendimento, viene utilizzato per acquisire i fattori produttivi necessari per operare in quel settore (strutture fisiche, macchinari, attrezzature, materie prime).

5. Una volta acquisiti i fattori produttivi, il Capitale ha bisogno di assumere i Lavoratori necessari per attivare i processi produttivi (la nostra civiltà non ha ancora raggiunto un livello di automazione talmente elevato da poter sostituire totalmente il lavoro dell'uomo; probilmente ci arriverà, nei prossimi decenni, e a quel punto dovremo elaborare un nuovo modello).

6. Quindi i Lavoratori inseguono il Capitale che ha bisogno dei Lavoratori per attivare i processi produttivi e generare finalmente quel valore aggiunto in grado di remunerare il Capitale stesso.

7. Il Capitale ha bisogno del Lavoro per massimizzare la SUA funzione di utilità.

8. Cosa succede se, nel tempo, il ROE del settore in cui è stato investito il capitale tende a diminuire e, nello stesso tempo, aumenta il ROE di un ALTRO settore ?

9. In questo caso il Capitale tenderà a volersi spostare verso il settore a rendimento maggiore abbandonando il settore in crisi (a rendimento de-crescente) prima che il rendimento del settore in crisi vada a zero e quindi si interrompa del tutto il processo di remunerazione.

10. Quindi il Capitale ha la NECESSITA' di dis-investire cioè di tornare liquido smobilizzando i fattori produttivi per poter re-investire in ALTRI fattori produttivi: quelli del settore in cui il ROE è più elevato o in crescita.

11. Quindi il Capitale non ha più bisogno del Lavoro del settore in crisi e deve potersi liberare velocemente dei lavoratori del settore in crisi per accelerare il processo di dis-investimento e re-investimento (che poi, successivamente, richiederà altri lavoratori).

12. Quindi il Capitale ha bisogno della flessibilità del Lavoro (in uscita, per poter rapidamente dis-investire, e poi in entrata per poter rapidamente re-investire)

13. E i lavoratori ? Cosa fanno mentre il capitale di sposta da un settore all'altro ? Come mantengono la propria famiglia ? Che garanzia hanno di poter essere re-impiegati nei nuovi settori produttivi emergenti ? 

14. Certo, ci sono gli ammortizzatori sociali, ma non bastano. Molti lavoratori soccombono in questo processo di "migrazione" del capitale perchè non sono più nelle condizioni di superare la curva di apprendimento necessaria per operare nel nuovo settore oppure non sono più competitivi rispetto a una nuova generazione di lavoratori che possiedono già le competenze necessarie e le mettono a disposizione del Capitale ad un costo minore.

Conclusioni:

Se ci riflettiamo bene, abbiamo appena descritto la tipica dinamica PREDA-PREDATORE dove, contrariamente a quanto si è portati istintivamente a pensare, il Capitale è la PREDA e il Lavoro è il PREDATORE.

La PREDA (un erbivoro, tipicamente) si sposta continuamente verso i territori in cui la vegetazione è più rigogliosa (i territori in cui il ROE è maggiore).

Il PREDATORE insegue la PREDA perchè da essa, e solo da essa, ottiene il suo sostentamento.

Solo che, esattamente come accade a Willy il Coyote, la preda è diventata talmente veloce, talmente rapida, talmente fulminea nei suoi spostamenti, che non viene mai acciuffata dal predatore costretto ad un estenuante, continuo e inutile inseguimento.

Il Capitale-Preda, oggi, grazie alla Globalizzazione, ha subito una mutazione genetica e si è trasformato in un animale velocissimo e irraggiungibile che continua a fare "bip-bip" alla faccia del povero Willy-Lavoratore (lo sfigato Predatore).

Qualche domanda:

1. E' giusto (eticamente) che il Capitale si ponga - come UNICO obiettivo - la massimizzazione del ROE ? Non dovrebbe porsi anche ALTRI obiettivi quali ad esempio:

a) la minimizzazione dell'impatto ambientale
b) la massimizzazione della utilità sociale del settore in cui investe

2. Se il Capitale è (solo) privato, potrà mai porsi gli obiettivi di cui sopra ?

3. E' giusto (eticamente) che ricada solo sulle spalle dei lavoratori l'effetto di questa esasperata velocità di trasformazione dei settori produttivi indotta dalla Globalizzazione ?

4. Nel quadro che abbiamo appena descritto è chiaro a cosa serve - e a chi serve -  l'abolizione (o la forte revisione) dell'Articolo 18 ?

sabato 24 marzo 2012

Sotto assedio


Aneddoto nr. 1

Oggi ho il giusto tempo per andare in banca e chiudere quella benedetta pratica. Entro con la solita borsa che non ama il metal detector. Nonostante la voce metallica mi intimi di uscire rimango dentro la capsula di ingresso. Dopo poco mi aprono. 

Nel tempo lo spazio per il cliente è diventato sempre più stretto. Sono aumentati tutti quei macchinari che ti consentono di fare da solo, da quando l’operatore è diventato meno indispensabile. Quelli per intenderci che si piantano a metà dell’operazione e devi scegliere se andare a disturbare l’unico impiegato dello sportello che ha una fila interminabile oppure rinunciare e inserirti nella fila. 

Oggi lo sportello non mi interessa: devo andare dall’impiegata, si tratta di apporre le solite due firme, quelle apposte sotto le lunghissime pagine scritte in carattere minuscolo (chissà cosa ci sarà scritto?). 

L’impiegata è occupata. Ad attendere prima di me c’è una signora  intorno ai sessanta, piccola e robusta, vestita di scuro. Quando entro si alza in piedi, lascia una delle tre poltrone poste proprio sotto gli sportelli. Io mi appoggio allo sportello per tirare fuori i documenti. Passa un po’ di tempo. La signora si risiede. La guardo e le chiedo se deve andare dalla stessa impiegata. Mi dice di sì, allora mi siedo.

La pratica della signora che stiamo attendendo va per le lunghe. Si parla di appartamenti, successioni, notati e avvocati. Arriva il direttore. E’ una strana coincidenza: quando si parla di importi abbastanza importanti da incassare o investire vedo che il direttore è sempre in affiancamento alle impiegate. Per il resto le attese sono lunghe e nessuno sembra accorgersi delle attese della clientela.

Quando la signora si alza l’impiegata esce e lì in piedi di fronte a tutti le fa le condoglianze e le dice “forza”, baciandola. E’ un momento di “umanità” destabilizzante. La signora prende il gancio e comincia a descrivere le sue difficoltà ed emozioni. Non si sente per fortuna, ma si intuisce che dica cose difficili. Nessuno di noi in attesa mostra impazienza, restiamo seduti ognuno al proprio posto.

La signora saluta ed esce. Entra l’altra signora quella in fila prima di me. L’ufficio appartato tramite un separè lascia sentire parte delle parole. Dopo un po’ la conversazione diventa più chiara. 

L’impiegata dice: “Lei accredita qui la sua pensione?”. “No” risponde la cliente titubante, la prendo alle poste. “Ah, perché noi abbiamo delle offerte che le consentono di risparmiare fino a 50/100 euro al mese”. “Sa, perché oggigiorno, proprio per le difficoltà che ci sono avere un piccolo salvadanaio… non dico che si buttano i soldi… ma a volte non ci si fa caso….”. La signora risponde “ma si…in effetti… per l’altro l’avevamo fatto”. Il senso di colpa cresce. “Ma vuole fare una sorpresa a suo marito e glielo fa lei?”. “Ah vuole parlarne con suo marito, certo, certo…”. 

Dopo poco la signora esce, sembra liberata, scappata, da una situazione critica. Mi dice “Ho fatto presto ha visto?”. C’è una complicità tra noi, come tra pazienti che devono fare la stessa operazione. 

La guardo uscire nella sua semplicità, e immagino la sua  famiglia, con la pensione del marito ritirata alle poste, contata a casa fino all’ultimo centesimo, e   gli acquisti al mercato, utili e necessari, gia saggi e oculati. 

Per questa volta ce l’ha fatta. E’ scampata all’assedio dei venditori!

Aneddoto nr. 2

Di nuovo quel dolore. Sono tre mesi che lo combatto. All’inizio pensi che forse hai mangiato un po’ velocemente e forse non hai digerito bene. Forse è forma influenzale, sta girando la gastroenterite. Si prolunga un po’. Per fortuna in casa hai un sacco di medicine per il reflusso: è un male “familiare”. Così vai avanti, prendendo antiacidi, fermenti lattici, togliendo il caffè, che era l’unico vizio che ti concedevi. Sarà un po’ di stress. Tanto lo stress c’è sempre. E’ un po’ come il discorso dei denti nei bimbi piccoli, entrano sempre in scena qualsiasi cosa abbia il bambino, coliche, mal di pancia, febbre, pianti. Così sarà un po’ di stress.

Comunque non è un periodo particolarmente stressante. Ma facciamo finta che sia così. Di notte il dolore aumenta, diventa un po’ più forte. Sono stanca di combattere frontalmente i dolori. Ho deciso che stavolta gli do il tempo di togliere il disturbo, il dolore va e viene. 

Dopo 3 mesi decido di andare dal medico base. E’ una scelta che rimando sempre: di solito esco con una vagonata di medicine omeopatiche che dopo due settimane cestino e con l’impegno di tornare per fare le punture a pagamento che lui fa per togliere il dolore alla maggior parte dei suoi pazienti. 

E’ una pressione anche questa: essere una paziente sana è quasi una colpa e quindi ogni volta rimando. Il dottore questa volta mi dà direttamente un altro antiacido e mi prescrive raggi esofago e stomaco con doppio contrasto. 

Vado in farmacia a prenotare. Il primo appuntamento utile è per luglio 2012. E’ andata anche bene: l’ecografia al seno è per febbraio 2013. Il problema è che attendere tutti questi mesi mi sembra troppo. Nel frattempo che faccio? Provo la fatidica domanda: "e a pagamento?". Mi dice: “proviamo a vedere…. "Alle 8 di martedi della prossima settimana.” E quanto costa? “131 euro”. 

Ci penso… ho la fila dietro. Se avesse messo urgente, forse non ci sarebbe un’attesa così. Ma sono urgente? Ci saranno persone che stanno peggio immagino. 

La scelta è un po’ ingrata: attendere? Ne avrei bisogno però…. Decido di accettare. Penso che rimanderò l’altra visita, quella di controllo dentistico, che avevo già fissato. Due visite cosi in un mese sono il terzo del mio stipendio.

La scelta, per me, è ancora una scelta. 

Per qualcuno il problema non esiste: clinica privata oppure telefonata diretta al primario amico. 

Per altri ancora la scelta è obbligata: attendere, e sperare che non eri tu quella urgente!

Silvia.

sabato 17 marzo 2012

Dal 1992 al 2012


Siamo italiani e orgogliosi di esserlo.

Proprio per questo, perchè amiamo il nostro Paese, vogliamo conoscere e capire.

Vogliamo conoscere la verità e capire in quale Paese viviamo, oggi, nel 2012.

Ci misuriamo con questo ambizioso obiettivo facendo un salto indietro nel tempo, nel nostro recente passato.

Nel 1992, esattamente vent'anni fa, in Italia sono accaduti degli avvenimenti clamorosi, abnormi, inquietanti.

Il Paese ha attraversato un salto quantico, una discontinuità, una radicale e repentina trasformazione di fase.

Anzi, una serie di trasformazioni parallele e, molto probabilmente, collegate e correlate tra di loro.

Una trasformazione economico/finanziaria
La fine definitiva dello Stato-Imprenditore e l'ingresso massiccio e impetuoso della finanza speculativa nel nostro tessuto produttivo.

Una trasformazione politica
Tangentopoli e la dissoluzione dei partiti dominanti, la transizione violenta dalla prima alla seconda Repubblica con le stragi di Capaci e Via d'Amelio.

Una trasformazione sociale e culturale:
Conclusione definitiva e irreversibile della polarizzazione ideologica della pubblica opinione iniziata nel secondo dopoguerra e cresciuta in modo esponenziale durante la guerra fredda.

Iniziamo il nostro percorso cercando, prima di tutto, di ricordare i fatti del '92 così come si sono svolti, nell'ordine cronologico in cui sono accaduti.

Questa è una sintesi (non completa) proposta dal Corriere della Sera:


Quella che riporto di seguito, invece, è una sintesi un po' più estesa, che include anche altri fatti, poco noti ai più, che ci consentono di allargare lo sguardo e fare qualche collegamento un po' meno scontato, un po' meno evidente.

Vediamo:

Gennaio 1992
- Arrivano le sentenze definitive del Maxiprocesso di Palermo: 360 condannati su 460 imputati, 2.665 anni di carcere, 11 miliardi e mezzo di lire di multe, 19 ergastoli ai principali killer e boss mafiosi tra cui Michele Greco, Giuseppe Marchese, Salvatore Riina, Giuseppe Lucchese Miccichè e Bernardo Provenzano.
- Viene condannato, dalla V sezione del Tribunale di Palermo, per associazione mafiosa l'ex sindaco democristiano di Palermo, Vito Ciancimino
- Con la legge n.58 si attua la soppressione dell'Azienda di Stato per i Servizi Telefonici e avviene l'affidamento dei servizi di telecomunicazione ad uso pubblico ad una società per azioni.

Febbraio 1992
- Viene sciolto anticipatamente il Parlamento
- Mario Chiesa, presidente del Pio Albergo Trivulzio, è arrestato in flagranza di reato a Milano, mentre sta intascando una tangente di sette milioni. A capo dell’inchiesta c’è il pm Antonio Di Pietro.
- A Maastricht i 12 stati della Cee firmano il Trattato sull’Unione Europea.
- La Cassazione annulla il processo per la strage di Bologna 

Marzo 1992
- A Palermo viene ucciso Salvo Lima, deputato della Democrazia cristiana al Parlamento europeo, ex sindaco di Palermo e capo della locale corrente andreottiana
- Il ministro dell’interno Scotti invia a tutti i prefetti d’Italia una circolare in cui denuncia l’esistenza di un piano destabilizzante per la democrazia italiana che comporterebbe l’omicidio di esponenti politici ed il rapimento di un possibile futuro presidente della Repubblica. La circolare si basa sulle confidenze di un personaggio molto ambiguo, Elio Ciolini, e su non meglio precisate attendibili fonti.

Aprile 1992
- Si svolgono le elezioni politiche, calano i consensi per la DC ed il PSI 
- Dimissioni del Presidente del Consiglio Giulio Andreotti.
- Cossiga si rivolge alla nazione con un discorso televisivo e si dimette. La nomina del nuovo Governo sarà possibile solo dopo che verrà nominato il nuovo Presidente della Repubblica.
- Viene presentata la relazione sulla Gladio, accusata di essere coinvolto nella strategia della tensione
- Gli Usa e l’Europa riconoscono lo stato indipendente della Bosnia. Scoppia una guerra civile sanguinosa. Le forze armate serbo-bosniache assediano Sarajevo.
-  Al processo di primo grado per la bancarotta fraudolenta del Banco Ambrosiano Luigi Mennini, dirigente dello IOR, viene condannato a 6 anni e 4 mesi. Marcinkus e De Strobel, nel frattempo sono scomparsi dall'inchiesta.

Giovedì 21 maggio 1992: 
Paolo Borsellino rilascia ai giornalisti francesi Fabrizio Calvi e Jean Pierre Moscardo un’intervista in cui descrive alcuni dei canali di riciclaggio di denaro sporco della mafia al nord Italia. In particolare parla di Vittorio Mangano e dei suoi legami con Marcello Dell’Utri. Dice inoltre che a Palermo è in corso un’inchiesta aperta con il vecchio rito istruttorio che vede coinvolti Mangano Vittorio, Dell’Utri Marcello e Dell’Utri Alberto.

Sabato 23 maggio 1992: 
Lungo l’autostrada che da Punta Raisi porta a Palermo, all’altezza dello svincolo per Capaci, esplode una carica di 500 Kg di tritolo al momento del passaggio del giudice Falcone e della scorta.
Falcone stava indagando sui flussi di denaro sporco e le sue indagini stavano portando a collegare la mafia ad importanti circuiti finanziari internazionali. Falcone aveva scoperto addirittura che alcuni illustri personaggi di Palermo erano affiliati a logge massoniche di rito scozzese. La pista delle logge correva parallela a quella dei circuiti finanziari.

Lunedì 25 maggio 1992: 
Scalfaro viene eletto Presidente della Repubblica.

Giugno 1992:
- Il 2 giugno, sul Panfilo Britannia, al largo di Civitavecchia, in crociera verso l'Isola del Giglio, si svolge un importante vertice tra i massimi esponenti della finanza internazionale e i principali rappresentanti politici e istituzionali italiani allo scopo di organizzare il piano delle future privatizzazioni del patrimonio industriale dello Stato Italiano.

( segnalo, come approfondimento, questo articolo comparso sul Sole24Ore a settembre del 2011 dove si legge della operazione denominata Britannia2 promossa dall'allora Ministro del Tesoro TreMonti ).

- Il nuovo presidente della Camera è Giorgio Napolitano. 
- Giuliano Amato forma il nuovo governo
- La Corte dei conti dichiara irregolare il bilancio dello Stato 1991, negandone la ratifica per violazione della legge finanziaria.
- L’Eni diviene una Società per Azioni.
- Carlo A. Ciampi rende pubblica la grave crisi finanziaria italiana

Luglio 1992
- Il governo approva una manovra da 30 mila miliardi per affrontare il disavanzo.
- Viene introdotta un'imposta finanziaria sulla casa, i conti correnti e i deposti bancari.
- Viene approvato il piano per la privatizzazione dell'IRI, dell'ENI, dell'ENEL e dell'INA 
- Il 19 luglio, a Palermo, in via D’Amelio, un’autobomba uccide il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta.
- Muore nel carcere di San Vittore, a Milano, il politico e presidente dell'ENI Gabriele Cagliari
- I sindacati, gli imprenditori ed il governo firmano il Protocollo sulla politica dei redditi, viene smantellata la scala mobile e sospesa per un anno la contrattazione sui salari, a fronte di un loro aumento
- Viene approvata la legge n.359 per la privatizzazione delle Ferrovie dello Stato. L'IRI, l'INA, l'ENEL e l'ENI divengono delle società per azioni, in seguito alla conversione del Decreto legge dell'11 luglio 1992

Agosto 1992
-  Il governo accorda la patente nazionale a 9 emittenti televisive: le tre reti Rai, Fininvest, Videomusic, Telemontecarlo e Rete A.

Settembre 1992
- Incalzata dal marco tedesco, dopo vari tentativi di difesa che in tre mesi hanno portato alle stelle i tassi d’interesse, la lira viene svalutata del 7% ed esce poi dallo Sme.
- Si insedia la commissione Bicamerale per le riforme istituzionali
- Viene assassinato dalla mafia, a Palermo, Ignazio Salvo, un esattore legato alla DC vicino alla mafia.
- Il governo approva una manovra finanziaria, vengono bloccati i pensionamenti ed i contratti del settore pubblico per l'anno a venire

Ottobre 1992
- Il governo chiede alla Cee un prestito di 20mila miliardi di lire.
- La Camera dei deputati ratifica il Trattato di Maastricht.
- Vincenzo Balzamo, segretario amministrativo del PSI, riceve un avviso di garanzia per finanziamento illecito e concorso in corruzione.
- Mino Martinazzoli è il nuovo segretario della Democrazia cristiana, prende il posto del dimissionario Arnaldo Forlani. 
- Tommaso Buscetta parla dei rapporti tra mafia e politica: Salvo Lima sarebbe stato ucciso perché non più in grado di difendere gli interessi di Cosa Nostra.

Novembre 1992
-  Il nuovo presidente americano è Bill Clinton. Ha battuto con il 43% dei voti contro il 38% George H. W. Bush.
-  Mario Chiesa è condannato in primo grado a sei anni di carcere.
-  Il Governo presenta il piano sulle privatizzazioni: lo Stato uscirà completamente dal sistema bancario e conserverà una minoranza qualificata in dieci settori strategici (energia, telecomunicazioni ecc.).
- È varato il decreto che fa scattare dal 1° gennaio 1993 l’imposta comunale sugli immobili (Ici).

Dicembre 1992
- Bettino Craxi riceve un avviso di garanzia per concorso in corruzione, ricettazione e violazione della legge sul finanziamento pubblico dei partiti.
- Le elezioni amministrative, che interessano 66 Comuni e un milione di elettori, registrano un trionfo della Lega Nord (37% a Varese, 32% a Monza), un crollo del Psi e una flessione di Dc e Pds.

sabato 10 marzo 2012

Il Governo del Governo

L'attuale Governo Tecnico, si sa, è sostenuto da una larghissima maggioranza parlamentare che abbraccia saldamente i tre "poli" in cui è disaggregato il "corpo elettorale":

- il "polo" di centro-sinistra (PD)
- il "polo" di centro (UDC)
- il "polo" di centro-destra (PDL)

Pochi mesi fa questi tre "poli" si agitavano sul palcoscenico della politica mostrando, al grande pubblico dei cittadini-elettori, un vasto repertorio di inconciliabili differenze politiche e profondissime difformità culturali e anche, potremmo dire, antropologiche.

Oggi, dopo qualche mese di Governo Tecnico, la scena politica è completamente mutata: il gioco delle parti è cessato e i poli hanno improvvisamente ritrovato una inaspettata capacità di cooperare.

Come mai ? 

Si certo, la crisi, lo spread alle stelle, il rischio default, il Paese che chiede coesione per scongiurare il baratro, eccetera eccetera.

Tutto vero.

Però se scostiamo un po' il sipario e proviamo a spiare dietro le quinte del teatrino politico nazionale, scorgiamo anche altre possibili spiegazioni, molto più "terra terra" e, forse per questo, più credibili.

Per trovare queste spiegazioni ho provato a tirare i fili che connettono gli assetti societari dei principali attori della finanza italiana collocati in corrispondenza dei diversi poli politici.

Ho capito, ad esempio, che il gruppo Unipol è controllato dalla finanziaria Finsoe che, a sua volta, è controllata dalla holding Holmo posseduta da tutte le cooperative rosse.

E che Intesa-Sanpaolo (il primo gruppo bancario Italiano, espressione più autorevole della cosiddetta finanza bianca da cui provengono molti membri dell'attuale governo) è partecipato dal gruppo Mittel che è presente anche in RCS.

E poi mi sono imbattuto nella storia di Hopa SpA (Holding di Partecipazioni Aziendali) definita la "bicamerale della finanza" perchè al suo interno si ricongiungono, da molto tempo, i fili della finanza rossa e della finanza bianca in una inedita convergenza di interessi bi-partisan.

Questo articolo del 2002, in particolare, spiega bene la natura bi-partisan della Hopa Spa che per molti anni ha riunito, sotto lo stesso tetto, gli interessi finanziari del duopolio politico che caratterizza la Seconda Repubblica:
E infine ho scoperto che, mentre si insediava il governo "tecnico" di larga Intesa, nello stesso momento la finanziaria Mittel incorporava - per fusione - proprio la Hopa SpA e i suoi convergenti interessi.

Fantasie complottiste ? 

Semplici coincidenze ?

Forse si ma secondo me è meglio alzarsi dalla poltrona, salire sul palcoscenico e continuare a ficcare il naso dietro le quinte ...

Cronologia:

9/11/2011 - Monti nominato senatore a vita

10/11/2011 - Il sostegno dei poteri "forti"

16/11/2011 - Nasce il Governo Monti

30/12/2011 - Hopa SpA assorbita da Mittel

11/01/2012 - Situazione attuale di Mittel

giovedì 1 marzo 2012

Res Privata


E' molto forte la tentazione di saltare da una esperienza singola a sommarie generalizzazioni che portano alla individuazione di chiavi di lettura comuni in grado di spiegare, semplificando, un grande insieme di fenomeni quotidiani.

Quindi prima di generalizzare e teorizzare è opportuno attendere, accumulare molte esperienze e continuare comunque ad osservare e denunciare i singoli fatti per quello che sono: fatti singoli, appunto. Incidenti a volte. Eccezioni.

Eppure mi viene una grande tentazione di non seguire questa buona pratica, adesso, perché sento molto forte la pressione di un periodo storico, quello che stiamo vivendo, che ha deciso di demolire la Res Publica non solo nella sua organizzazione, ma anche nell’idea che le persone hanno del Pubblico, degli enti pubblici, dei beni pubblici, dei servizi pubblici.

Sento forte, dicevo, la pressione del pensiero dominante secondo il quale, per risolvere tutti i problemi del nostro Paese, è sufficiente privatizzare, liberalizzare, aprire al mercato

Privato è, per definizione, efficienza, snellezza, rapidità, precisione, puntualità.

Pubblico è, inevitabilmente, inefficienza, inefficacia, lentezza, spreco. 

Pubblico è lento, Privato è rock !

E’ semplice e facile mettere le cose dentro due scatole ben distinte: una bianca e una nera, a seconda della convenienza.

Purtroppo che lo si voglia o no, la realtà risulta mediamente grigia e spazia su una vasta scala di grigi a dire il vero. 

Privato non è necessariamente bello, neanche Pubblico peraltro, ma Pubblico appartiene un po’ a tutti e quindi, nella scala dei valori condivisi da un Paese democratico, dovrebbe stare un po’ più in alto, essere almeno un po’ più importante. 

Invece pezzi dello Stato sono stati venduti e ora la nostra quotidianità è costellata di avvenimenti molto simili a quello che racconto di seguito.

...

Nel giugno del 2011 vengo contattata da una commerciale di una nota azienda telefonica privata, che chiamerò Efficiex

Sono al parco con il bambino.

E’ l’ennesina telefonata commerciale di un gestore telefonico: un attacco costante e puntuale. Un invito a risparmiare e a farti sentire stupida, perché non ti stai accorgendo che ci sono tante fantastiche offerte che ti consentono di spendere molto meno e la voce stupita dell’operatore è sempre pronta a fartelo notare.

Dopo l'ennesimo attacco, cedo. 


Del resto è il mio gestore attuale: potrebbe offrirmi un contratto diverso, visto che sto per chiudere la partita iva e quindi non userò più l'utenza aziendale.

Così prendiamo un appuntamento.

La commerciale efficace ed efficiente mi dice che tutto sarà possibile e fattibile senza nessun problema ! 

Conserverò l'indirizzo di e-mail che utilizzo per il lavoro. 
Ci sarà il subentro del nuovo contratto senza spese. 

Peccato che dovrò cambiare numero telefonico...che stress! 

Stesso gestore, diverso contratto, altro numero. 

Ma questo, anche loro che fanno i miracoli, non riescono proprio a evitarlo. 

Pazienza, mi rassegno e accetto la proposta. 
A conti fatti dovrei spendere di meno.

Così firmo e “compro” un nuovo contratto dallo stesso gestore.

Il 4 luglio 2011 mando la disdetta del vecchio contratto con effetto immediato per raccomandata. E rimango in attesa. 

E qui arriva il primo "imprevisto"

I tecnici dell'Azienda che si occupa della rete devono venire a portare la nuova linea ma, per farlo, hanno bisogno che i tecnici di Efficiex vengano a disattivare la vecchia linea. Quindi mi chiamano una volta alla settimana. 

Ma Efficiex si fa di nebbia. 

Tutta l’estate provo a chiamare il fantastico call center che dice che stanno per arrivare, sono pronti, stanno arrivando: ma non arrivano mai.

A fine agosto contatto di nuovo la commerciale che fa una telefonata alla Direzione Centrale e il giorno dopo tutto si sblocca: i tecnici arrivano e, magicamente, la nuova linea sostituisce la vecchia.

Arrivati a questo punto il buon senso direbbe che, avendo atteso invano un loro tecnico per disattivare definitivamente l'impianto, il gestore non ci fatturi il periodo in cui avevamo già disdetto il contratto. 
Tra l’altro molte delle promesse fatte (come il mantenimento dell'indirizzo e-mail) cadono presto nel vuoto e si rivelano infattibili.

Eh no! sarebbe troppo semplice. Mi fatturano tutto l'importo per poi mandarmi, ad ottobre, una bella nota di credito che mi verrà saldata l’11 febbraio 2012 con assegno bancario o bonifico.

Provo a contattare il call center ma il vecchio numero di telefono non è più attivo (certo, perchè mi hanno disattivato la linea), quindi non mi rispondono perchè non mi riconoscono più come loro cliente (!) cioè non sono in grado di accorgersi (con tutta la loro efficienza) che io sono sempre la stessa persona ma ho semplicemente cambiato contratto.

Chiamo il call center del mio nuovo numero residenziale (sempre della Efficiex) ma quelli non sono in grado di fornirmi informazioni rispetto alle utenze aziendali perchè sono due uffici diversi. 

Mando una raccomandata a/r alla Direzione: chiedo che mi rimborsino i soldi che mi hanno trattenuto erroneamente almeno entro il 31 dicembre 2011. Ne ho necessità: devo chiudere la partita iva e il conto corrente. 

Non mi rispondono. 

Attendo fino all'11 febbraio ma non arriva nessun accredito. 

Navigando sul sito internet di Efficiex trovo casualmente un numero telefonico per la gestione dei contratti chiusi.

Chiamo il 16 febbraio

Dicono che hanno risposto alla mia raccomandata a/r con un sms (come?, si risponde così ad una raccomandata? sms che, tra l’altro non ho mai ricevuto) e non mi hanno rimborsato i soldi perché non li ho chiamati per dire loro se volevo assegno e bonifico !

Con voce affranta dall’amarezza dico: "assegno" e fornisco i miei recapiti. 

A fine febbraio non vedo ancora nulla. 

Richiamo. 

L’operatrice dice che dal mio sollecito loro devono aspettare un mese prima di prendere in consegna la pratica.

Gli "imprevisti" non finiscono mai… e io sono ancora un loro cliente. 

Glielo faccio notare ma so che di fronte ho solo l’ennesimo muro di gomma…

automi sottopagati e frustrati ai quali devo anche dare una valutazione al termine della telefonata che quindi diventa affettata e formale, finta, disumana.

Non mi resta che attendere, i loro tempi e le loro decisioni: non si tratta con i muri di gomma e con gli automi.

Non so perché ma la sensazione di “ovo sodo”, che non va né su né giù, non mi abbandona e aleggia sotterraneo un rimpianto: quello del mondo degli umani, prima che arrivassero i robot !

by Silvia.