domenica 8 luglio 2012

Abbiamo ancora bisogno della Democrazia ?


Voglio fare un ragionamento molto semplice e portarlo fino in fondo.

Parto da una affermazione che, credo, non possa essere smentita:

Il governo Monti, in pochi mesi, sta facendo tutto quello che un qualsiasi altro governo democraticamente eletto, di destra o di sinistra, non avrebbe mai fatto.
 
Siete tutti d'accordo ?
Se si, allora andiamo avanti.

Il governo Monti non è stato eletto democraticamente perché è un governo di tecnici nominati dall'alto ed estranei ad ogni schieramento politico. 

Monti è un neo senatore a vita nominato direttamente dal Capo dello Stato. Non è un rappresentante del Popolo eletto democraticamente in un collegio elettorale. Tutti gli altri membri del governo sono stati nominati, a loro volta, dal Presidente del Consiglio e sono anch'essi estranei a qualsiasi rappresentanza politica rappresentativa.

Di fronte ad una situazione di grave pericolo per il Paese (l'improvvisa deriva dello spread e quindi il crescente rischio di insostenibilità del nostro debito sovrano) la più alta carica dello Stato ha deciso di sospendere la democrazia e affidare il governo del Paese ad un team di tecnici esterni ed estranei, nominati per chiamata diretta. E questo governo è apparso (a quasi tutti) preferibile ad un governo politico, fatto da cittadini eletti da altri cittadini a seguito di un rapidissimo ricorso alle urne.
 
I severi provvedimenti legislativi di questi mesi (taglio delle pensioni e innalzamento dell’età pensionabile, ripristino della tassa sulla prima casa, spending review e tagli alla spesa pubblica per 26 miliardi in 3 anni, pareggio di bilancio in Costituzione, abolizione dell'articolo 18, ratifica del Fiscal Compact e del MES) li poteva e li può proporre e far approvare solo un governo forte e "terzo" come quello di Monti procedendo a colpi di fiducia nei confronti di un Parlamento posto sotto la spada di Damocle dell'imminente Armageddon finanziario.

Se tutto ciò è vero cioè se è vero che la Democrazia è stata sospesa e, proprio grazie a questa sospensione, il governo dei professori-non-eletti ha potuto salvare il Paese assumendo provvedimenti impopolari e anti-popolari ma assolutamente necessari e irrimandabili, allora solo una delle due affermazioni seguenti può essere vera:

1) La Democrazia non serve anzi è dannosa perché non consente di gestire le emergenze e impedisce di governare il Paese per il bene del Paese

oppure

2) I provvedimenti presi dal Governo dei tecnici non sono gli unici che potevano essere presi per salvare il Paese e un governo democraticamente eletto dal Popolo forse avrebbe fatto altre scelte (colpendo, magari, gli interessi dei più ricchi e delle Banche e salvaguardando la tenuta sociale del ceto medio e delle classi popolari).

Se è vera la prima affermazione, allora io mi chiedo se non è arrivato il momento della verità e della onestà intellettuale per ammettere, una volta per tutte, che il Popolo non sa auto-determinarsi e solo una èlite colta e illuminata può fare gli interessi generali di tutti. E se la Democrazia non ci serve, anzi è un intralcio soprattutto nei momenti di crisi in cui le decisioni vanno prese molto rapidamente, andiamo fino in fondo e cambiamo definitivamente la nostra forma di governo trasformando l’Italia da una Repubblica Democratica ad una Oligarchia Illuminata e meritocratica affidando il governo NON agli eletti ma sempre e solo agli specialisti che presumiamo essere sempre disinteressati e al di sopra delle parti.

Se però è vera la seconda affermazione e la Democrazia, se non fosse stata sospesa, avrebbe forse indicato un'altra via di uscita dalla crisi tutelando le fasce più deboli della popolazione e magari colpendo duramente gli interessi delle lobby finanziarie parassitarie, allora mi chiedo:

- perché ce ne stiamo zitti ? 
- perché non ci mobilitiamo per ripristinare la Democrazia ?

Il nostro assordante silenzio e il nostro pavido disinteresse sono la più eloquente delle risposte e forse ci meritiamo di tornare ad essere, definitivamente, dei sudditi.

Sandro

12 commenti:

  1. è VERA LA SECONDA. Precisando però, ed in fretta, che l'attuale nostra classe politica (che altro non è che la sintesi del popolo italiano, anche se ci sforziamo a dire che è peggiore, ma così non è: è la nostra fotocopia) è inadeguata perchè non è in grado di fare gli interessi dell'Italia e degli Italiani (con la i maiuscola), ma quelli del proprio tornaconto spicciolo, quello che consente di superare il prossimo turno elettorale con la garanzia di poltrone per gli amici: " ad mercedem pii sumus, ad mercedem impii, et honesta quamdiu aliqua illis spes inest sequimur, in contrarium transituri si plus scelera promittent " ("per interesse siamo onesti, per interesse disonesti, e la virtù la pratichiamo finchè c'è una speranza di guadagno, pronti a un voltafaccia se la scelleratezza promette di più") questi scritti li conosciamo da millenni, ma purtroppo non ci hanno insegnato nulla. Siamo un popolo con la testa montata all'incontrario, che guarda solo indietro ed ecco perchè non vediamo che ci stiamo giocondo il nostro futuro. STIAMO UCCIDENDO, GIORNO DOPO GIORNO, LA DIGNITà DEI NOSTRI GIOVANI! STIAMO FRANTUMANDO I LORO SOGNI! STIAMO UCCIDENDO IL NOSTRO FUTURO! Monti (e con lui l'europa tutta) salverà le banche e la finanza, ma ucciderà il popolo. Non ci resta che sperare che il vecchio continente tocchi il fondo e dalle sue ceneri nasca il "nuovissimo continente", il continente dei giovani e del futuro. Io non sono per il silenzio, ne voglio essere suddito, non lo sono mai stato (grazie a dio) e non intendo diventarlo, mi inpegno nel mio piccolo a modificare questo stato di cose, ma ancora c'è troppo qualunquismo troppe persone che pensano ancora di cavarsela come hanno sempre fatto in passato. In troppi non hanno capito che siamo arrivati in fondo! e se non lo capiamo in fretta e non ci rimbocchiamo le maniche seriamente stavolta il nostro triste destino è segnato...

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  2. Quindi non basta dire che rivogliamo la Democrazia, dobbiamo anche dire QUALE democrazia, con quali regole di rappresentanza, con quali strumenti.

    L'attuale legge elettorale, ad esempio, non produce un parlamento di rappresentanti del popolo ma un parlamento di nominati legati ai vertici di partito da patti di reciproca fedeltà e interesse.

    E i vertici di partito, a loro volta, sono legati a interessi di ordine ancora superiore (lo dimostra il patto ABC che sostiene il Governo Monti).

    La domanda andrebbe, quindi, completata: la Democrazia serve ancora ? e, se si, QUALE Democrazia ?

    Forse dobbiamo ripartire dal METODO e non (solo) dal MERITO e darci nuove regole magari partendo dai territori, che è più semplice e alla nostra portata.

    Penso alle liste civiche e alle virtuose esperienze di alcuni comuni (Napoli, Rivalta, Feltre).

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  3. Sono d'accordo sulla necessità di portare avanti proposte strutturate e strategiche per un'alternativa politica, e per rivitalizzare la partecipazione democratica, anestetizzata ben prima di Monti.
    Ma non scivoliamo nel solito ritornello della sospensione della democrazia. Quando era Berlusconi a proporre l'elezione diretta del governo, si diceva che non rispettava gli equilibri dei poteri e voleva indebolire il Parlamento, ora si gira la frittata ed un governo sostenuto da una larghissima maggioranza parlamentare diventa espressione di un regime.
    Se questo governo non è democratico, delle due una: o è incostituzionale, o la nostra Costituzione non è democratica.
    Facciamo politica, facciamo opposizione, senza evocare lo spettro del golpe che non c'è.

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  4. Sulla premessa sono daccordo sul seguito un pò meno.
    Non ritengo che ci sia stata sospensione della democrazia: l'articolo 93 della nostra Costituzione conferisce al Presidente della Repubblica il potere di nominare il primo ministro e su proposta di questi i ministri. Purtroppo la prassi ha stravolto la regola e ha relegato il capo dello stato a un semplice notaio, per cui una volta che la norma viene rispettata si grida all'usurpatore.In fondo il governo Monti ha ottenuto la fiducia da un Parlamento democraticamente eletto , sia pure con una legge elettorale priva della preferenza.

    Sul punto uno posso aggiungere che la democrazia non è la migliore forma di governo ma come diceva Winston Churchill: "...la peggiore, eccezion fatta per tutte quelle che l'hanno preceduta".In altre parole è la più equa ma la qualità dei governi è in relazione alle virtù del popolo e alla capacità di questo di essere cittadino maturo e responsabile.
    In una emergenza, certo può fare meglio un team di tecnici che un governo politico specie se non sorretto da una maggioranza chiara e ben definita.

    Riguardo al punto due, certo questo governo avrebbe potuto prendere misure più coraggiose ed estirpare i privilegi dove si annidano e prosperano. Ma questi tecnici sono insensibili ai lamenti del popolo. I politici sono insensibili agli interessi del paese.

    Siamo in un vicolo cieco, Sandro. Se non riusciremo a riportare lo spread a un livello bassissimo ed al più presto non ne verremo fuori e il default sarà più vicino di quanto non si creda.

    Ti saluto.

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  5. Se allarghiamo lo sguardo e osserviamo anche la dinamica del debito privato (di fianco al debito pubblico) forse ci facciamo una idea più chiara del fenomeno "crisi" e iniziamo a scorgere le vere cause e, quindi, le soluzioni più appropriate.

    Recentemente ho scoperto il blog di Alberto Bagnai ( http://goofynomics.blogspot.it/ ) un Economista che sta facendo da qualche tempo una importante opera di divulgazione e che recentemente ha rilasciato anche una lunga intervista in cui espone in modo molto chiaro la sua analisi ( http://youtu.be/gEhZMldT-FE ).

    In sintesi i passaggi:

    1. l'introduzione dell'euro ha creato un regime forzato di cambi fissi in un continente caratterizzato da forti squilibri economici e produttivi tra "centro" e "periferia"

    2. grazie al cambio fisso dell'euro, i capitali hanno iniziato a muoversi più rapidamente da un paese all'altro potendo contare sulla assenza totale del rischio di cambio

    3. i capitali sono affluiti così molto velocemente dal centro ricco e produttivo alla periferia arretrata e "in via di sviluppo" che si è sviluppata proprio grazie a questi capitali e restituendo un congruo tasso di interesse

    4. questo afflusso di capitale dal centro alla periferia ha generato delle bolle negli investimenti PRIVATI (ad esempio la bolla immobiliare in Spagna) consentendo alle banche intermediarie di realizzare enormi guadagni in tempi brevissimi

    5. nel momento in cui le bolle sono scoppiate, le banche che le hanno alimentate sono entrate in sofferenza e il flusso di capitali si è improvvisamente fermato (sudden stop)

    6. ora ci ritroviamo con il settore degli investimenti privati totalmente dissestato e questo provoca credit-crunch verso famiglie e imprese, disoccupazione, fallimenti a catena, distruzione del tessuto economico reale

    7. le banche prossime al collasso (e classificate "too big too fail") chiedono aiuto alla finanza pubblica per poter essere ricapitalizzate e non fallire (e questi aiuti li ottengono molto facilmente in cambio di nessuna contropartita)

    8. da qui il massiccio intervento della BCE (finanziamento LTRO al 1% per 3 anni) verso le banche europee e - in seconda battuta - la spremitura del settore pubblico (fiscal compact) e l'istituzione dei "meccanismi" di prelievo di liquidità "sovrana" verso i cosiddetti fondi "salva" stati che poi li veicolano verso le banche, vedi ad esempio la annunciata ricapitalizzazione di Bankia per 100 miliardi di euro ad opera del MES.

    In buona sostanza: la crisi l'hanno provocata i capitali privati gonfiando la bolla del debito privato dell'euro-zona ed ora, dopo lo scoppio della bolla e dopo aver privatizzato i PROFITTI vogliono socializzare le PERDITE sottraendo risorse (e sovranità) alle Nazioni e ai Popoli del continente.

    Condividi questa analisi ?

    Se si, pensi ancora che il problema vero sia lo spread ? O lo spread è solo un efficace spauracchio per costringerci ad obbedire al diktat di chi questa crisi l'ha provocata e ora non ne vuole sostenere i costi ?

    Passo...

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  6. Un governo democraticamente eletto e magari veramente di sinistra avrebbe potuto fare questa analisi e prendere dei provvedimenti d'urgenza molto diversi da quelli a cui abbiamo assistito.

    Ad esempio: la nazionalizzazione delle banche che vengono salvate con i soldi pubblici, la separazione netta tra banche speculative e banche commerciali, l'abolizione degli strumenti di finanza derivata, la tobin tax e, perchè no, una vera tassa patrimoniale (anche sottoforma di prestito forzoso) per costringere i "ricchi" a pagare il prezzo maggiore di questa crisi oltre ad impegnarsi in europa per ottenere la trasformazione della BCE in un vero prestatore di ultima istanza.

    Un governo veramente di sinistra avrebbe iniziato a difendersi dalla speculazione non con lo "scudo anti spread" che agisce A VALLE del problema (e cioè quando la speculazione si è già accanita contro il debito sovrano) ma agendo A MONTE del problema, cioè sulle regole che rendono possibile la speculazione.

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  7. Condivido l'analisi non le conclusioni.
    Lo spread non è uno spauracchio agitato dai pochi per erodere la sovranità dei paesi indebitati. Lo spread è la conseguenza della poca voglia di investire in titoli pubblici di paesi con enormi debiti e in più in odore di default. E' automatico: più alto il rischio più alto il tasso d'interesse richiesto.Fin qui non c'è nulla di anomalo.
    Quanto alle banche, alle nostre banche, non vedo errori di gestione originati da operazioni sconsiderate come quelle statunitensi. Vedo solo un'abbuffata di titoli pubblici resa possibile dalla tesi,rivelatasi errata, che i paesi non possono fallire. Quando si è capito che così non è lo spread è schizzato all'insù, i titoli si sono deprezzati e i patrimoni delle banche pressocchè azzerati.
    A questo punto, premesso che le banche non possono essere lasciate fallire,
    penso che le stesse possono rimanere private se gli aiuti ricevuti sono in grado di rimborsarli, nazionalizzate in caso contrario.

    Sulle misure da te accennate sono daccordo, ma per quelle c'è bisogno di un governo di sinistra omogeneo, non isolato nel contesto europeo e con una solida maggioranza. La situazione politica attuale è esattamente l'opposto. E non vedo grossi cambiamenti da qui alla primavera prossima.
    Anzi, per dirla tutta, non vedo nell'immediato futuro nessuna maggioranza politica ma solo un' accozzaglia di partiti eterogenei rabbiosi e puntigliosi. Spero vivamente di sbagliarmi.

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  8. Recentemente lo hanno detto più volte sia Monti sia il governatore della Banca d'Italia: lo spread tra il tasso di interesse dei titoli italiani a 10 anni e gli omologhi titoli tedeschi è direttamente imputabile al rischio-paese per soli 2 punti percentuali, il resto (altri 2 punti e oltre) è tutto addebitabile a manovre speculative dirette contro l'euro-zona che si abbattono sui paesi ritenuti più "deboli".
    Quindi l'Italia non si merita di pagare interessi al 6% o 7% e, di conseguenza, costringere la popolazione a manovre lacrime e sangue per sostenerne il carico.
    La domanda dunque è: come si blocca la speculazione e quali regole dobbiamo mettere in campo per impedire che la speculazione possa imperversare ? Francamente credo che le ricette applicate a livello europeo e nazionale (patto di stabilità e meccanismo di stabilità in particolare) vadano solo nella direzione di rendere ancora più forte la speculazione e quindi ancora più debole la forza delle nazioni.
    Non vedo azioni decise e determinate a contrastare l'origine del male ma solo a garantire che il malato non muoia stecchito e sia in grado di sopportare anni e anni di "cura" per ingrassare le industrie "farmaceutiche".

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  9. Consiglio, in proposito, la lettura di questo lavoro di Alberto Bagnai intitolato: CRISI FINANZIARIA E GOVERNO DELL’ECONOMIA:

    http://www.costituzionalismo.it/docs/Bagnai.pdf

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  10. Cito dall'articolo di Bagnai questo brano particolarmente chiaro e illuminante:

    <<
    Secondo Keynes i mercati non obbediscono alla logica dei rendimenti decrescenti, ma a quella delle bolle speculative. Se un iniziale afflusso di capitali spinge verso l‟alto i prezzi delle attività finanziarie e immobiliari, gli afflussi successivi sono invogliati dalla prospettiva di lucrare ulteriori immediati aumenti di prezzo, più che dal rendimento a lungo termine (dividendi, interessi). Si apre così un gioco di aspettative che si autorealizzano (compro perché mi aspetto che il prezzo cresca e comprando faccio crescere il prezzo). Il gioco dura finché nuovi entranti sono disposti a “gonfiare” la bolla col loro denaro fresco. Quando si percepisce che il gioco si è spinto troppo oltre, gli afflussi cessano, la bolla esplode, i prezzi delle attività crollano, e le banche che le hanno in bilancio o a garanzia di prestiti falliscono, o vengono salvate dagli Stati con soldi pubblici. In quest‟ultimo caso è agevole far passare per fallimento dello Stato quello che in effetti è il sintomo di un fallimento del mercato, cioè l’esito socialmente irrazionale di un comportamento individuale razionale11. E il gioco può ricominciare.
    >>

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  11. Altra citazione:

    <<
    L‟economia delle bolle ha bisogno di denaro fresco: smantellamento dei sistemi pensionistici di tipo retributivo e azzeramento del debito pubblico sono un mezzo efficace per renderlo disponibile. Dietro la regola del pareggio c’è anche, consapevole o meno, la spinta verso una ulteriore “americanizzazione” del circuito del risparmio europeo, con l’inevitabile aumento della diseguaglianza che questo processo porta con sé.
    >>

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  12. La speculazione è internazionale mentre il nostro paese è un frammento minuscolo del mercato globale: ne consegue che noi non possiamo stabilire regole e men che meno imporle. Se ricorriamo al mercato per finanziare il debito sovrano ne dobbiamo accettare le conseguenze che ci piaccia o no.
    L'alternativa è il default con tutto ciò che esso comporta.
    Ciò che dobbiamo evitare come la peste è che dopo una lunga agonia fatta di manovre finanziare dolorosissime si fallisca comunque. E t'assicuro che questo epilogo è altamente probabile.

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