sabato 21 luglio 2012

E' fatta, siamo nel MES.


Il Parlamento italiano, a larghissima maggioranza, e nel più totale silenzio mediatico, ha infine ratificato il trattato che istituisce il M.E.S. (Meccanismo Europeo di Stabilità). 

Il voto definitivo alla Camera dei Deputati è avvenuto il 19 luglio 2012, giorno del ventesimo anniversario della strage di via D'Amelio (NdR).

Questi sono i punti fondamentali:

1. Il M.E.S. è una istituzione finanziaria internazionale a cui aderiscono i 17 Paesi dell’Euro-Zona. Ogni Paese è un “membro” del M.E.S. e deve acquistare quote di capitale.

2. Il M.E.S. è un fondo finanziario utilizzato per garantire la stabililtà finanziaria della Zona Euro nel suo complesso. Può prestare capitali agli Stati intervenendo sul mercato primario e secondario dei titoli sovrani, può prestare capitali direttamente alle Banche, può - a sua volta - finanziarsi sul mercato internazionale dei capitali emettendo titoli di debito e quindi aumentando la leva-finanziaria con la quale effettua i propri investimenti.

3. I prestiti del M.E.S. agli Stati sovrani saranno concessi solo in cambio di rigorose condizionalità relative alla politica economica e fiscale del Paese debitore cioè in cambio di una vera e propria cessione di sovranità (il modello Grecia generalizzato)

4. Il Capitale totale del M.E.S. è attualmente fissato a 700 miliardi di euro di cui 80 miliardi interamente versato e 620 miliardi “richiamabile”. L’Italia contribuisce per 14,7 miliardi di capitale versato (5,4 miliardi da elargire entro il 2012) e per un totale di 125 miliardi complessivi incluso il capitale richiamabile. Ad una chiamata di capitale, ogni membro del M.E.S. deve rispondere entro 7 giorni pena la perdita del diritto di voto negli organi di governo dell’istituto.

5. Gli articoli 32, 33, 34, 35, 36 del M.E.S. attribuiscono ai membri e agli organi della istituzione una totale immunità giurisdizionale, una totale immunità fiscale, una totale inviolabilità dei beni, dei locali, dei documenti, delle comunicazioni. In pratica fanno del M.E.S. una istituzione al di sopra della legge, al di fuori di qualsiasi controllo democratico, totalmente priva di trasparenza.

6. Le relazioni e le sinergie tra il M.E.S. e il F.M.I. (Fondo Monetario Internazionale) sono strettissime. Possiamo tranquillamente affermare che il M.E.S. è una sorta di longa-manus del F.M.I. in Europa.

Il testo integrale del trattato:
http://www.european-council.europa.eu/media/582889/08-tesm2.it12.pdf

Alcune domande (senza risposta): 

(tratte da http://www.crisiesoluzioni.it/ )

In cosa si tradurranno le «condizioni rigorose» contenute nel trattato?
Come influenzeranno la vita dei cittadini?

Perché i membri del MES dovrebbero godere di immunità, di inviolabilità dei documenti e di altri privilegi?

Siamo sicuri che ulteriori piani di finanziamento giovino ai Paesi Europei visto che non
abbiamo ancora individuato le cause della crisi?

Chi sono e qual è il ruolo degli «osservatori» nell'ambito della concessione dei prestiti? Ciò non si traduce nel rischio che a dettare le disposizioni di politica interna, comprese quelle cosiddette lacrime e sangue, siano soggetti privati completamente fuori da qualsiasi logica democratica?

Poiché il MES farà ricorso al mercato finanziario «esterno» per potere soddisfare le richieste di prestito, in che modo gli stati saranno protetti dal rischio di ingerenza dei capitali «sporchi» nelle operazioni di finanziamento?

Qual è il limite del tasso di interesse che lo Stato in difficoltà dovrebbe pagare all'organizzazione qualora richieda un prestito?

Per quale ragione il MES deve godere di esenzioni e condoni fiscali, considerato inoltre che gli imprenditori italiani e i lavoratori pagano tasse altissime?

In cosa consiste la «procedura di sorveglianza multilaterale»?

Cosa vuol dire che il versamento delle quote deve avvenire «incondizionatamente ed irrevocabilmente»? Cosa succede se non le versiamo? E quali sono le condizioni di uscita dal MES?

Perchè dobbiamo salvare le banche mediante il fondo MES che indebita gli Stati?

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