giovedì 7 giugno 2012

Il Programma di Syriza !


1. Realizzare un audit del debito pubblico. Rinegoziare gli interessi e sospendere i pagamenti fino a quando l’economia si sarà ripresa e tornino la crescita e l’occupazione.

2. Esigere dalla Ue un cambiamento nel ruolo della Bce perché finanzi direttamente gli Stati e i programmi di investimento pubblico.

3. Alzare l’imposta sul reddito al 75% per tutti i redditi al di sopra di mezzo milione di euro l’anno.

4. Cambiare la legge elettorale perché la rappresentanza parlamentare sia veramente proporzionale.

5. Aumento delle imposte sulle società per le grandi imprese, almeno fino alla media europea.

6. Adottare una tassa sulle transazioni finanziarie e anche una tassa speciale per i beni di lusso.

7. Proibire i derivati finanziari speculativi quali Swap e Cds.

8. Abolire i privilegi fiscali di cui beneficiano la Chiesa e gli armatori navali.

9. Combattere il segreto bancario e la fuga di capitali all’estero.

10. Tagliare drasticamente la spesa militare.

11. Alzare il salario minimo al livello che aveva prima dei tagli (751 euro lordi al mese).

12. Utilizzare edifici del governo, delle banche e della chiesa per ospitare i senzatetto.

13. Aprire mense nelle scuole pubbliche per offrire gratuitamente la colazione e il pranzo ai bambini.

14. Fornire gratuitamente la sanità pubblica a disoccupati, senza tetto o a chi è senza reddito adeguato.

15. Sovvenzioni fino al 30% del loro reddito per le famiglie che non possono sostenere i mutui.

16. Aumentare i sussidi per i disoccupati. Aumentare la protezione sociale per le famiglie monoparentali, anziani, disabili e famiglie senza reddito.

17. Sgravi fiscali per i beni di prima necessità.

18. Nazionalizzazione delle banche.

19. Nazionalizzare le imprese ex-pubbliche in settori strategici per la crescita del paese (ferrovie, aeroporti, poste, acqua …).

20. Scommettere sulle energie rinnovabili e la tutela ambientale.

21. Parità salariale tra uomini e donne.

22. Limitare il susseguirsi di contratti precari e spingere per contratti a tempo indeterminato.

23. Estendere la protezione del lavoro e dei salari per i lavoratori a tempo parziale.

24. Recuperare i contratti collettivi.

25. Aumentare le ispezioni del lavoro e i requisiti per le imprese che accedano a gare pubbliche.

26. Riformare la costituzione per garantire la separazione tra Chiesa e Stato e la protezione del diritto alla istruzione, alla sanità e all’ambiente.

27. Sottoporre a referendum vincolanti i trattati e altri accordi rilevanti europei.

28. Abolizione di tutti i privilegi dei deputati. Rimuovere la speciale protezione giuridica dei ministri e permettere ai tribunali di perseguire i membri del governo.

29. Smilitarizzare la guardia costiera e sciogliere le forze speciali anti-sommossa. Proibire la presenza di poliziotti con il volto coperti o con armi da fuoco nelle manifestazioni. Cambiare i corsi per poliziotti in modo da mettere in primo piano i temi sociali come l’immigrazione, le droghe o l’inclusione sociale.

30. Garantire i diritti umani nei centri di detenzione per migranti.

31. Facilitare la ricomposizione familiare dei migranti. Permettere che essi, inclusi gli irregolari, abbiano pieno accesso alla sanità e all’educazione.

32. Depenalizzare il consumo di droghe, combattendo solo il traffico. Aumentare i fondi per i centri di disintossicazione.

33. Regolare il diritto all’obiezione di coscienza nel servizio di leva.

34. Aumentare i fondi della sanità pubblica fino ai livelli del resto della Ue (la media europea è del 6% del Pil e la Grecia spende solo il 3).

35. Eliminare i ticket a carico dei cittadini nel servizio sanitario.

36. Nazionalizzare gli ospedali privati. Eliminare ogni partecipazione privata nel sistema pubblico sanitario.

37. Ritiro delle truppe greche dall’Afghanistan e dai Balcani: nessun soldato fuori dalle frontiere della Grecia.

38. Abolire gli accordi di cooperazione militare con Israele. Appoggiare la creazione di uno Stato palestinese nelle frontiere del 1967.

39. Negoziare un accordo stabile con la Turchia.

40. Chiudere tutte le basi straniere in Grecia e uscire dalla Nato.

Sandro

5 commenti:

  1. A parte 1l 18,36, 37 e 40 mi sembra un programma da sottoscrivere.

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  2. Tutto molto bello, idilliaco... direi quasi una favola.

    La domanda nasce spontanea: fermo restando che - almeno così pare - non si nomina l'uscita dall'Euro (anzi, si "esige" che la BCE azioni la stampante), tutti quegli "aumenti di", "pasti gratis", "eliminare il", "nazionalizziamo le"... chi li paga?

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  3. La BCE ha regalato un TRILIONE di euro al 1% alle banche decotte e continuerà con questa "musica" per tutto il 2012 come ha recentemente affermato Mister Draghi !

    Forse può fare la stessa cosa con gli Stati e con la Grecia, o no ?

    E, se no, perchè ?

    Perchè gli Stati contano meno delle Banche ?

    Ma chi l'ha stabilito ?

    Se iniziamo a tassare le rendite finanziarie parassitarie e le transazioni finanziarie forse troviamo le risorse per il welfare e l'assistenza sociale.

    Per quanto tempo ancora dobbiamo continuare ad accettare che interi Popoli siano utilizzati semplicemente come "massa inerte" da cui estrarre valore a vantaggio dei nuovi feudatari della finanza ?

    Credo sia arrivato il momento di fare scelte coraggiose.

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  4. Caro Sandro,

    ti premetto che io non sono contrario aprioristicamente a determinate scelte di carattere politico. Tuttavia, bisogna pur sempre essere realisti.
    La Grecia si trova dove si trova perchè lì è lo Stato che ha fallito (il 50% del PIL greco era basato su spesa pubblica!).
    E, per quanto mi riguarda, è tipico di quei Paesi dove è forte la deriva totalitaria, che di fronte agli evidenti fallimenti statali si invoca - pervicacemente - ancora più Stato. Basta guardare a ciò che succede in Venezuela per trovare degli esempi abbastanza calzanti.

    Detto questo, è arcinoto che tra Stati e banche esiste quasi un rapporto simbiotico. Gli Stati concedono alle banche di poter operare in regime di riserva frazionaria (la più grande truffa della storia dell'umanità) e le banche ricambiano il favore acquistando titoli di Stato.
    Le principali banche europee sono piene proprio di quei titoli di Stato che - siccome illiquidi - la BCE ha deciso di "scambiare" con quel trilione di euro.
    Se un domani si decidesse che le BCE presta direttamente agli Stati, il problema non andrebbe via per magia, verrebbe solo trasposto.
    In un sistema a banca centrale in stile FED o Bank of England, il fatto di stampare a go-go non è che sia foriero di stabilità perpueta. Usa e Gran Bretagna sono a loro volta schiavi dei creditori esteri, dal momento che, avendo bilance commerciali perennemente in deficit, non fanno altro che indebitarsi verso Cina e altri lidi.

    Tuttavia, paesi come USA e Gran Bretagna hanno un potere geo-politico che altri si sognano, per questo ancora - ma non per molto tempo ancora - vivacchiano (anche se in Inghilterra, perennemente in deficit... altro che Italia(!), le crepe iniziano a vedersi nitidamente).

    Concludo dicendo una cosa molto semplice: un Paese che decidesse di iniziare a stampare moneta dal nulla per fatti suoi e che decidesse - di fatto - di salutare il commercio internazionale, si ritroverebbe ad avere a che fare con la tassa più bieca di tutte: l'iperinflazione.
    E su chi credi graverebbe? Se poi vogliamo ritornare alla Repubblica di Weimar o - peggio - allo Zimbabwe di Mugabe.

    P.S.: a me piace discutere con Voi perchè nonostante io abbia una visione diametralmente opposta di quello che dovrebbe essere il ruolo dello Stato, i nostri interventi si sono sempre incanalati nei binari del rispetto, dell'educazione e della tolleranza. E di questo Vi ringrazio sentitamente.

    Buonanotte! :)

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  5. Lo scopo di questo blog non è quello di fare "propaganda" per questo o quel partito politico o per questa o quella lobby.

    Lo scopo di questo blog è: osservare, condividere, comprendere. Per non subire in modo passivo gli eventi ma essere protagonisti o, almeno, consapevoli.

    La decisione di far seguire alla comprensione e alla consapevolezza anche l'azione o l'impegno o la militanza, è un fatto individuale e privato che poi ognuno declina come meglio crede e nelle direzioni che ritiene opportune.

    Per capire e comprendere è necessario confrontarsi partendo da punti di vista diversi con onestà intellettuale e propensione all'ascolto e al dialogo.

    Quindi proseguiamo nel nostro ragionamento ;-)

    Io non ho studiato Economia ma Fisica e svolgo una professione in cui l'analisi razionale dei fatti e delle organizzazioni è una necessità quotidiana.

    Quindi faccio semplicemente una misurazione quantitativa ed osservo una cosa molto banale: il sistema bancario e finanziario che si interpone come intermediario tra la Banca Centrale Europea - da un lato - e gli Stati nazionali - dall'altro - trae un enorme vantaggio da questa posizione (obbligata dai trattati europei) perchè può praticare il carry-trade prendendo in prestito al 1% e prestando agli Stati al 6 o 7 % potendo moltiplicare i rendimenti attraverso la leva finanziaria secondo la semplice formula r = a + (L-1)s come ho scritto in uno dei vecchi post.

    Se la catena delle intermediazioni fosse invertita (BCE --> Stati --> Banche), consentendo alla BCE di comprare titoli sul mercato primario, le condizioni di vantaggio sarebbero semplicemente invertite e il ruolo di carry-trader lo svolgerebbero gli STATI potendo finanziare i loro investimenti a tassi di interesse molto più vantaggiosi di quellli attuali.

    Tutto qui.

    Qualcuno mi deve far capire perchè il modello in cui le Banche Commerciali stanno "nel mezzo" e speculano a leva sul differenziale dei tassi di interesse è l'unico modello possibile.

    Io non ci credo.

    Penso che siamo arrivati a questo schema grazie ad un progressivo percorso di sottrazione di sovranità dalle Nazioni e dai Popoli in favore di una nuova elite di SOVRANI.

    Io, semplicemente, non accetto questo stato di cose e vorrei riportare la sovranità nel posto a lei assegnato dalla vera Demo Crazia e cioè nelle mani del POPOLO.

    E' retorica ?

    Forse.

    Iniziamo invertendo i ruoli nel "giochetto" del carry-trade mettendo gli Stati AL CENTRO della filiera.

    E poi ne riparliamo ;-)

    Ciao Francesco, grazie dei tuoi sempre preziosi e acuti contributi !

    Sandro.

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