sabato 19 maggio 2012

Stop The ESM !


In pochissimi lo sanno, e molti di quelli che lo sanno non si preoccupano.

Quelli che si preoccupano sono troppo pochi e non hanno voce.

Il Parlamento Italiano sta per approvare il trattato che istituisce il MES, Meccanismo Europeo di Stabilità (ESM nell'acronimo inglese).

E' stato presentato il Disegno di Legge 3240, ora in discussione alle camere.

Ecco qui dove potete trovare il testo del DDL che contiene, in coda, anche il testo completo del trattato del MES:


Sui giornali non si legge nulla.

In TV non se ne parla, neanche nelle trasmissioni più "critiche" e "indignate".

Eppure la portata di questo trattato è spaventosa.

E alcuni articoli (come il 32, 33, 34, 35, 36) sono semplicemente inquietanti e incredibili.

Si parla di immunità totale della istituzione e dei suoi membri, di segretezza totale di tutti i documenti, di inviolabilità dei beni e dei luoghi.

Si sta per creare un super-organismo finanziario, dotato di super-poteri sovra-nazionali, totalmente opaco nella architettura della sua governance, scollegato da qualsiasi controllo democratico e istituzionale.

L'Italia partecipa al capitale del MES per 125 miliardi di euro (!) e, entro il 2012, (a luglio e a ottobre) deve versare le prime due rate per un totale di 5,7 miliardi di euro.

Per versare le prime due rate il nostro paese dovrà emettere nuovi titoli di debito, non previsti dal piano delle emissioni del 2012 e andando in deroga al patto di stabililtà.

Italiani, concittadini, prima di approvare anche noi con il nostro colpevole silenzio la ratifica del MES, dobbiamo fare uno sforzo, dobbiamo leggere, dobbiamo capire.

Facciamoci solo una domanda, molto semplice:

Se ci fossimo noi, in parlamento, a rappresentare il Popolo, firmeremmo la ratifica di QUESTO trattato ?

Lo faremmo per il Bene dei nostri Figli ?

Sandro

5 commenti:

  1. Ciao Sandro,
    ottimo lavoro!
    Oltre al link che riporta al testo integrale presentato al Senato, si potrebbe fare una sintesi dei punti più critici del provvedimento, da inglobare in volantino, magari non solo virtuale. L'aspetto informativo-divulgativo,e perchè no, propagandistico, potrebbero tornare utili alla causa.
    A presto,
    mauro

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  2. Grazie Sandro,
    per l'utile ed interessante lavoro svolto.
    Temo però che impiegherà meno tempo il Parlamento a ratificarlo che noi a stampare i volantini e distribuirli. Senza contare che la materia è così complessa che ai più verrà il rigurgito dopo solo poche righe di lettura.
    Nè peraltro possiamo rincorrere tutti gli atti governativi e/o legislativi più o meno vessatori: sarebbe la fatica di Sisifo.
    Credo, invece, che dovremmo concentrarci nell'escogitare uno strumento democratico, tipo referendum, che dia al popolo il potere di in terrompere una legislatura con divieto ai parlamentari del Parlamento sciolto di ricandidarsi.
    In altre parole dobbiamo concentrarci su aspetti fondamentali e riguardanti il rafforzamento della Sovranità del Popolo ,finchè sarà possibile ,con modi e mezzi democratici.
    Mi piacerebbe conoscere la vostra opinione in merito.
    Saluti.

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  3. Ciao Giuseppe,
    hai sicuramente ragione nel riportare l'attenzione agli strumenti, al metodo, piuttosto che alle singole iniziative, di merito.

    Perchè nel merito siamo spesso "perdenti" dal momento che non lottiamo ad armi pari.

    Infatti le decisioni che contano (come quella se ratificare o meno l'ESM) non le prende il popolo sovrano attraverso gli strumenti della democrazia diretta (che forse, oggi, nell'era di internet, sarebbero pure realizzabili) ma - oggi - un manipolo di parlamentari "nominati dall'alto" e totalmente asserviti a oscure logiche di ordine superiore.

    Però, proprio per tentare di riprenderci una "fetta" della sovranità perduta, è necessario prima di tutto contrastare tutti quegli atti e quei provvedimenti che spostano ancora più lontano il luogo della decisione allontanando sempre di più dalla sfera di una possibile influenza popolare.

    Sia l'ESM sia il Fiscal Compact sono due ulteriori e gigantesche cessioni di sovranità che indeboliscono ulteriormente i parlamenti nazionali in favore dei centri di potere sovranazionali e tecnocratici.

    Se passano queste "riforme" (e alcune sono già passate) noi potremmo poi anche sciogliere il parlamento una volta al giorno senza ottenere, di fatto, nessuna reale possibilità di cambiare il corso delle cose perchè le decisioni che contano si prenderanno altrove, fuori dai parlamenti.

    Quindi, proprio per lavorare sul piano degli strumenti e delle regole ed arginare l'attuale deriva oligarchica, siamo costretti a studiare e a contrastare questi specifici provvedimenti.

    Ma come ?

    Mi sono convinto che l'unica arma che abbiamo concretamente in mano è la "pressione morale", l'indignazione, la visibile e quotidiana "protesta".

    Se queste notizie circolano, in rete, e nelle strade, i parlamentari non potranno ignorarle e inizieranno ad avvertire in maniera sempre più forte come il loro voto in aula si discosta sempre di più da quello che realmente vuole la gente e che la gente ha il coraggio di esprimere nei pubblici luogi dello scambio di opinioni.

    Se la gente vuole A (e lo dice, con forza) e il parlamento vota sistematicamente non-A non può passare inosservato.

    Adesso è tutto "tranquillo" pechè la gente non sa e non parla di queste cose.
    O ne parla troppo poco.
    E perchè i media mainstream fanno di tutto per DISTOGLIERE lo sguardo e l'attenzione da questi temi.

    I parlamentari non si sentono il "fiato sul collo" del popolo indignato e quindi credono di non "rischiare nulla" con il loro voto senza coscienza.

    Se invece, una grande massa di popolazione, inizia a dire "NO" e a specificare con chiarezza cosa si aspetta che i nostri parlamentari facciano in parlamento esprimento con chiarezza la propria volontà e le proprie aspettative su tutti i canali disponibili (la blogsfera, i socialnetworks, il passaparola, la piazza, l'assemblea) questa pressione alla fine darà i suoi frutti e impedirà che dai parlamenti venga definitivamente sottratta l'ultima "stilla" di sovranità.

    Dobbiamo proteggere il parlamento, insomma, non contribuire ad affossarlo con botte di populismo. E' l'unico strumento che abbiamo per rappresentare la nostra voce e influenzare le decisioni che contano.

    Se finiamo nella trappola dell'anti-partito, del "sono tutti uguali", dell'antipolitica, otterremo solo che il parlamento sarà svuotato di ogni potere e noi non potremo più sperare di essere rappresentati da nessuno.

    In nome della buona rappresentanza, insomma, finiremo per perdere LA rappresentanza.

    In sintesi: facciamo pressione sul PARLAMENTO perchè NON voti queste ultime "botte" contro la sovranità popolare o perchè PRETENDA correzioni di rotta significative che vadano nella direzione della Europa dei Popoli e non degli oligarchi.

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  4. Sono daccordo che il popolo debba far sentire la sua voce e il suo peso incessantemente e che la piazza è il luogo simbolo per questa funzione.
    Ma i fatti , la storia ci dimostrano che tutto ciò non basta. Berlusconi è caduto non a causa delle numerosissime manifestazioni ma a causa della crisi economica- finanziaria. Non voglio neanche pensare quanti anni ancora sarebbe rimasto in sella senza questo evento.
    L'idea da me esposta non è antipolitica del tipo mandiamoli a casa sono tutti uguali.
    Se riflettiamo,qualche secolo fa , durante le monarchie assolute e ,in seguito costituzionali, era possibile rovesciare il regime con le rivoluzioni(quella inglese prima, quella francese dopo, per citare quelle più conosciute).Ti sei mai chiesto come potresti oggi in piena repubblica ripulire il paese da una classe di politici corrotti e corruttori? Da una classe politica che ha molte analogie,quanto ad arroganza e cinismo, con la Francia di Luigi XVI°? Non certo con una rivoluzione dal momento che ogni cinque anni eleggiamo i nostri rappresentanti: sarebbe una contraddizione in termini! Ammesso che ne avessimo il coraggio. Come potremmo liberarci di un Parlamento che abolisce il voto di preferenza? Che fa quadrato intorno agli inquisiti e persino a quelli con mandato di cattura? Che ha la spudoratezza di aumentarsi gli stipendi mentre costringe il popolo a durissimi sacrifici? Che schernisce e rende inoffensiva, con leggi ad uso e consumo, la magistratura?... Con gli striscioni? Con gli slogans?
    No Sandro. Occorre rivedere l'attuale Costituzione e ,alla luce della nefanda esperienza storica che tutti noi abbiamo sotto gli occhi, migliorarla conferendo al popolo maggiori poteri e più democrazia diretta. Cominciando dal referendum abrogativo che non è più sufficiente. Dai disegni di legge di iniziativa popolare che dovranno essere tenuti in debita considerazione. Abbiamo bisogno di uno strumento che dia a noi, al popolo e non solo al salotto, la preogativa di sciogliere il Parlamento e vietare ai parlamentari che ne facevano parte di ricandidarsi per almeno due legislature costringendo i partiti a candidare, nelle successive elezioni, persone pulite. Uno strumento che, sia pure con i dovuti contrappesi istituzionali, in situazioni estreme possa mondare il Parlamento. Insomma una piccola rivoluzione istituzionalizzata.

    Attenzione Sandro! Chiediti quali e quanti scempi avrebbe perpetrato Berlusconi se fosse rimasto al governo del paese per altri anni.
    E chiediti anche se democraticamente e pacificamente, con gli strumenti istituzionali e costituzionali in vigore, noi avremmo potuto impedirglielo.

    E' ora di concentrare e indirizzare le nostre energie non solo nella protesta ma anche e soprattutto in un'azione propositiva limitata a poche rivendicazioni elementari ma fondamentali in modo da renderla maggiormente efficace. E quest'azione non può che puntare alla Costituzione. Dopotutto ha i suoi 65 anni e qualche ritocco oltre che consigliabile è anche benefico. Non trovi?


    Dopotutto ,a pensarci bene ,la nostra Costituzione ha 65 anni e qualche ritocco è consigliabile e benefico. Non trovi?

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  5. Raccomando la lettura del "dossier ESM" di Lidia Undiemi

    http://www.palermoreport.it/images/stories/pdf/esm_Dossier_SME_Undiemi.pdf

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