domenica 14 ottobre 2012

Spending Review

Spending Review significa:

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Non sprechiamo !

Non disperdiamo le risorse !

Spendiamo solo se necessario !

Diamo le risorse solo a chi se le merita e solo per impieghi utili !

Siamo in una situazione drammatica e ogni euro è prezioso !

>>

Bene, tutto giusto. 
Tutto molto sobrio e morale.
Tutto opportuno, viste le eccezionali cirscostanze.

Allora andiamo a leggere il DL 95/2012 (detto, appunto, della "Spending Review") che indica quali sono, secondo il nostro Governo, i tagli necessari e le (poche) spese autorizzate ai tempi dell'Austerity.

Eccolo qui:


Leggendo leggendo tutto il malloppo, ecco che ci salta all'occhio l' Articolo 23 sexties


che copiamo integralmente:

<<

Art. 23 sexies

Emissione di strumenti finanziari 1.
 


Al fine di conseguire gli obiettivi di rafforzamento patrimoniale previsti in attuazione della raccomandazione della European Banking Authority dell'8 dicembre 2011 il Ministero dell'economia e delle finanze (di seguito il «Ministero»), su specifica richiesta di Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. (di seguito l'«Emittente») e subordinatamente al verificarsi delle condizioni di cui agli articoli 23-septies, comma 1, 23-octies e 23-novies: 

a) provvede a sottoscrivere, fino al 31 dicembre 2012, anche in deroga alle norme di contabilita' di Stato, strumenti finanziari (di seguito i «Nuovi Strumenti Finanziari»), computabili nel patrimonio di vigilanza (Core Tier 1) come definito dalla raccomandazione EBA dell'8 dicembre 2011, fino all'importo di euro due miliardi;  

b) provvede altresi' a sottoscrivere, entro il medesimo termine, Nuovi Strumenti Finanziari per l'importo ulteriore di euro unmiliardonovecentomilioni al fine dell'integrale sostituzione degli strumenti finanziari emessi dall'Emittente e sottoscritti dal Ministero ai sensi dell'articolo 12 del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, nel rispetto delle condizioni di remunerazione previste dall'articolo 23-septies, comma 2.

>>

Cioè lo Stato italiano ha deciso di finanziare il Monte dei Paschi di Siena (una banca privata) per un importo che arriva fino a 3,9 miliardi di euro ???

Ho letto bene ?

TRE virgola NOVE miliardi ??

Ma è una manova finanziaria  !

E dove li troviamo questi soldi ?

E perchè è urgente / prioritario / necessario darli al Monte dei Paschi ?

Perchè dobbiamo finanziare una banca PRIVATA con i soldi PUBBLICI ?

E nel mezzo della crisi mentre tagliamo con l'accetta il welfare e i servizi ?

Ma è lo stesso Monte dei Paschi che ha combinato questo casino ?


Ragazzi, qui è ora di dire basta !.

Se la Banca Monte dei Paschi, dopo aver giocato al casinò finanziario con i soldi dei suoi investitori, ora chiede di essere salvata con i soldi nostri... bene, noi cittadini italiani, noi che pieghiamo la testa sotto la scure della Spending Review, dobbiamo ESIGERE - quantomeno - che venga NAZIONALIZZATA e che diventi una Banca di Stato sotto il nostro pieno controllo !

Altrimenti che fallisca, come falliscono le piccole e medie imprese che non ricevono più un euro di credito per andare avanti e lasciano a casa migliaia di disoccupati !

E i top managers della Banca, che vadano a cercarsi un altro lavoro - se ci riescono - oppure imparino a vivere con la pensione minima della Signora Maria !

Ebbene si, sono diventato populista.
E anche molto incazzato !

Sandro.

19 commenti:

  1. Sono Populista,
    Indignato e profondamente Incazzato.

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  2. Grazie Sandro per la tua meticolosa informazione.
    Sono molto incazzato e nauseato anch'io. Questo governo, dietro un perbenismo di maniera, sta mostrando tutta la sua ripugnante doppiezza.
    Credo che dovremmo parlare meno di economia e più di strumenti politici in grado di dare al popolo la reale sovranità.

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  3. Poichè oggi la sovranità appartiene alla Finanza e ai Mercati, per restituire la sovranità al Popolo bisogna mettere nelle mani del Popolo (cioè di istituzioni veramente democratiche) il pieno controllo della Finanza e dei Mercati.

    Il passo fondamentale è il ripristino della sovranità monetaria che significa:

    1) banca centrale di emissione nazionalizzata e sotto il pieno controllo democratico

    2) banca centrale acquirente residuale dei titoli sovrani (per tenere bassi i tassi di interesse del debito pubblico)

    Insomma, dobbiamo tornare all'Italia com'era nel 1980 PRIMA del "divorzio".

    E poi:

    - netta separazione tra banche commerciali e banche speculative
    - tobin tax
    - regolamentazione del mercato dei derivati

    In ultima analisi: restituiamo al popolo il pieno controllo del DENARO e poi affidiamo pure l'economia reale al gioco della libera concorrenza lasciando allo Stato il pieno controllo solo su alcuni settori strategici (i beni comuni).

    Il discorso è lungo ma il punto di partenza mi pare molto, molto semplice.

    Tanto semplice da poter diventare un serio programma elettorale per un nuovo soggetto politico.

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  4. Insomma ti piace l'Italia con l'inflazione al 20% e il debito pubblico che raddoppia in soli dieci anni,dal 1980 al 1990, e la corruzione che scava e mina le fondamenta dello Stato fino a spingerlo a un passo dal fallimento. Continui a credere, nonostante tutto, che se lo Stato fa l'imprenditore, il banchiere e il finanziere tutto andrà bene madama la marchesa.
    Penso invece che lo Stato debba rimanerne fuori; debba saper stare al disopra di tutto e dirigere la collettività verso il bene comune.
    Perchè questa condizione si verifichi il popolo deve sapere e potere scegliere, deve controllare ed infine deve avere gli strumenti costituzionali per impedire che una democreazia volga in tirannide. Come sta avvenendo sotto gli sguardi increduli e impotenti di tutti noi.
    E' anche su questi temi che dovremmo confrontarci e non solo su quelli di economia; anche perchè non abbiamo fatto altro che parlare solo di quelli e francamente si avverte un pò di noia.

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  5. Sull'esplosione del debito pubblico italiano degli anni 80 e 90 ci sono molte cose da chiarire.

    Prova a leggere qui

    http://keynesblog.com/2012/08/31/le-vere-cause-del-debito-pubblico-italiano/

    L’impennata del debito pubblico italiano, dal 1982 al 1994 <<…molto più consistente di quella degli altri Paesi europei, non fu dovuta ad una impennata della spesa dello Stato, che rimase sempre al di sotto della media della Ue e dell’eurozona e, tra 1991 e 2005, sempre al di sotto di quella tedesca.
    Nel 1984 l’Italia spendeva – al netto degli interessi sul debito – il 42,1% del Pil, che nel 1994 era aumentato appena al 42,9%. Nello stesso periodo la media Ue (esclusa l’Italia) passò dal 45,5% al 46,6% e quella dell’eurozona passò dal 46,7% al 47,7%.
    Da dove derivava allora la maggiore crescita del debito italiano?
    Dalla spesa per interessi sul debito pubblico, che fu sempre molto più alta di quella degli altri Paesi.
    La spesa per interessi crebbe in Italia dall’ 8% del Pil nel 1984 all’ 11,4% , livello di gran lunga maggiore del resto d’Europa. Sempre nello stesso periodo la media Ue passò dal 4,1% al 4,4% e quella dell’eurozona dal 3,5% al 4,4%.
    Nel 1993 il divario tra i tassi d’interesse fu addirittura triplo, il 13% in Italia contro il 4,4% della zona euro e il 4,3% della Ue. >>

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  6. Non voglio lo stato che fa tutto.

    Voglio lo stato che controlla e dirige l'economia verso il bene comune.

    Perchè il mercato, semplicemente, non ce la fa.

    Il mercato - lasciato da solo - genera instabilità e genera bolle.

    Questo lo spiega Minsky e, prima di lui, Keynes.

    Il mercato ha fallito. Facciamocene una ragione.

    La crisi del 2008 causata dalla FOLLIA della finanza PRIVATA è costata ai cittadini europei una cifra pari a 4600 miliardi di euro (!) per salvare le Banche dal fallimento dopo che le abbiamo lasciate LIBERE di fare quello che volevano.

    http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=SEC:2011:1103:FIN:IT:PDF

    Hai capito perchè, adesso, siamo costretti alla austerità e ai tagli ?

    Lo stato deve riprendersi la sovranità monetaria e indirizzare le direttrici generali dell'economia PIANIFICANDOLA secondo obiettivi strategici utili alla collettività.

    La sommatoria delle utilità individuali NON PRODUCE l'utilità collettiva.

    Questo è un dato di fatto, Giuseppe.

    Non è ideologia.

    E' il più banale e scontato pragmatismo.

    E io vorrei salvare il futuro di MIO figlio dalla prossima crisi dopo che, con grande dolore e fatica, forse, usciremo da QUESTA crisi.

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  7. La spesa per interessi crebbe perchè l'inflazione raggiunse vette altissime (21% nel 1979) e quindi era logico e inevitabile che si adeguasse anche la remunerazione dei titoli pubblici. Anzi, a volerla dire tutta, ci furono anni in cui la remunerazione dei titoli pubblici fu inferiore all'inflazione ufficiale: immagina rispetto a quella reale! Inoltre la stessa inflazione dilatando il denominatore del rapporto debito /pil lo contenne, si fa per dire,al 120%.
    Passando oltre, tu Sandro, vuoi l'economia pianificata. Forse dimentichi che questo modello, dov'è stato sperimentato, non ha mai funzionato. Persino Cuba sta facendo passi, neanche tanto piccoli, verso il mercato. Vuoi ostinatamente tornare indietro?
    Che il mercato lasciato solo generi bolle e instabilità siamo daccordo; che necessiti di controlli e correzioni ne convengo. Ma la tua medicina, lasciatelo dire, è peggiore del male!
    A limite si cerchino altri modelli ma per favore non si percorrano strade battute da altri e che si sono rivelate vicoli ciechi.



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  8. Come si controlla e si doma il mercato ? Come si fa in modo che non degeneri generando ondate di crescita senza senso seguite a crolli e distruzioni ? Io non vedo molte alternative se non quella di ripristinare la sovranitá popolare attraverso istituzioni democratiche forti e trasparenti che consentano una regolazione incisiva del gioco economico globale. Aver fissato il pareggio di bilancio in costituzione, ad esempio, va nella direzione opposta a quella necessaria. Perché significa fine degli investimenti pubblici a deficit e quindi solo investimenti privati senza controllo per i prossimi 20 anni. Mi trovi pet favore un privato che sia disposto a finanziare il risanamento del territorio italiano pet salvarlo dal dissesto idro geologico ? Queste cose vorrei pianificare Giuseppe: quelle che nessun privato é disposto a finanziare perché danno una utilitá pubblica, per tutti, e non solo per chi possiede il capitale.

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  9. Il nostro paese, adesso, per riemergere dal coma causato dalla droga finanziaria, abrebbe bisogno di un gigantesco stimolo keynesiano fatto di spesa pubblica a deficit per alcuni anni altro che pareggio di bilancio. Dovrebbe poter stampare denaro per investire in un gigantesco progetto di riconversione ecologica e messa in sicurezza del territorio e risparmio energetico e fonti rinnovabilu ! Sai quanti posti di lavoro si creerebbero e di quanto aumenterebbe il pil e il gettito fiscale ? Quando sei in salita devi dare gas non tirare il freno a mano ! Voglio uno stato forte padrone della moneta che spinga l'economia verso il bene comune e lasci spazio ai mercati solo dove non possono fare danni. Ricordi il new deal ?

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  10. Dal 1999 al 2008, nella fase dell'euro-boom, il capitale PRIVATO ha circolato liberamente per l'Europa senza nessun freno e nessuna ingerenza pubblica, senza impedimenti e pure al riparo dal rischio di cambio. I questi 9 anni cosa ha prodotto ? Solo bolle immobiliari e speculazione di breve termine. Solo impieghi speculativi e privi di utilità sociale. Casinò finanziario sui derivati, mutui facili e "subprime", speculazione al rialzo sui prezzi.
    A chi è servito tutto questo ? Iper produzione di beni di consumo, automobili di lusso e suv, saccheggio del territorio per aumentare i volumi di produzione. Ci sono stati degli impieghi utili per tutte queste gigantesche masse di capitale ? Dimmi, ci sono state ?
    E poi, cosa è successo, quando è scoppiata la bomba di Lehman Bros ? Boom ! Tutto per aria, le bolle scoppiano, le banche soffrono e si schiantano sotto il peso delle loro leve finanziarie da capogiro ! Ma sono too big too fail e quindi, per cortesia, caro Stato, cari cittadini, venite a salvarci la pelle perchè altrimenti tiriamo giù tutta l'economia ! Eccoci, pronti, siamo qui. Socializziamo le perdite dopo che avete privatizzato gli utili. Il sostegno del settore finanziario ci è costato 4600 miliardi di euro ! Nella spending review nostrana, dopo gli articoli in cui si tagliano i servizi essenziali per i cittadini, c'è una DAZIONE scandalosa di denaro pubblico (3,9 miliardi) a una Banca fallita a causa delle sue folli speculazioni. Giuseppe, io non voglio più vedere tutto questo. Voglio che l'economia sia orientata al bene comune. E credo che questo si possa realizzare solo se lo Stato Democratico (dove vengono eletti i migliori e i meritevoli, anche grazie ad una certificazione etica !) si riprende il pieno controllo 1) del denaro e dei tassi di interesse sul debito sovrano 2) dell'economia reale in quei settori vitali per l'interesse generale del paese e dove NESSUN privato sarebbe disposto ad investire.
    Per cortesia non tacciare di vetero comunismo queste posizioni. Non adesso, nel 2012, mentre stiamo tutti pagando la follia del capitalismo privo di regole, del capitalismo nudo di fronte alla sua follia.

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  11. No, sta tranquillo, non taccio di vetetero comunista le tue posizioni. Non mi piacciono i pregiudizi e mi sforzo di cercare i punti di forza nelle altrui opinioni.
    Prima di esaminare la tua tesi desidero assicurarti che quello che vuoi tu, per questo paese, lo voglio anch'io; che come te ritengo che il mercato, anche quello autentico, vada controllato ed orientato ,o indirizzato, dalla politica e che mediante una fiscalizzazione e un welfare adeguato elimini e prevenga il formarsi di odiose e insostenibili disuguaglianze economiche ,e non solo.
    Detto questo cerchiamo di ragionare insieme.
    " Voglio che l'economia sia orientato al bene comune e credo che possa realizzarsi solo se lo Stato Democratico ( dove vengono eletti i migliori e i meritevoli, anche grazie a un certificazione etica) si riprende il pieno controllo".
    Fermiamoci un attimo. Come credi di poter ottenere la selezione dei migliori? Ritieni che sia semplice? Che basterebbe qualche norma? Spiegaci! Perchè se si riuscisse avremmo risolto un bel pò di problemi. Significhebbe che avremmo una classe politica illuminata, proba, incorrutibile e in grado di essere al disopra degli attori economici e regolarne le loro attività in modo da essere finalizzate al raggiungimento del benessere collettivo.E comunque, semplice o no, sia pure indirettamente , convieni con me che più che di economia bisognerebbe discutere di politica e di riforme in grado di dare a noi cittadini i mezzi e gli strumenti per selezionare il meglio dei candidati.
    Andiamo avanti.
    " Voglio che lo Stato si riprende il pieno controllo del denaro e dei tassi sul debito sovrano". In che modo? Se si vuole che i titoli pubblici vengano sottoscritti anche da investitori internazionali occorre sottostare alle regole del mercato finanziario. Se si vuole bloccare i tassi allora bisognerebbe bloccare i risparni nostrani perchè altrimenti verrebbero investiti laddove più alta è la remunerazione. L'alternativa sarebbe quella di finanziare il debito pubblico con creazione di moneta. Come ai vecchi tempi. E l'inflazione? E la svalutazione? E la perdita di potere di acquisto dei salari e dei risparmi? Quanto costerebbe? Hai un'idea per evitare un tale flagello? Esponila!
    "Voglio che si riprende il pieno controllo dell'economia reale in quei settori vitali per l'interesse generale del paese e dove NESSUN privato sarebbe disposto ad investire".
    Ne sei certo? Sei sicuro che il solo modo di investire in attività di pubblico interesse sia affidarne la gestione diretta allo Stato?
    Prendiamo ad esempio l'energia rinnovabile (l'eolico, il fotovoltaico ecc.) è bastata un pò di buona volontà da parte dei govenri e in pochi anni l'Italia ha quasi raggiunto la Germania nel fotovoltaico. Non sono questi settori di pubblico interesse? E non credi che questa iniziativa possa essere implementata ed estesa ad altri settori?
    Mi fermo qui. Anche perchè di domande te ne ho posto parecchie e mi auguro che risponderai con il rigore logico che ha sempre caratterizzato i tuoi interventi.

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  12. Vado con ordine.

    1) Come credi di poter ottenere la selezione dei migliori (rappresentanti politici) ? Ritieni che sia semplice ? Che basterebbe qualche norma?

    Ovviamente non è semplice. Però è possibile, come si fa in qualsiasi azienda privata, stabilire delle procedure di selezione rigidamente meritocratiche di chi intende intraprendere una carriera politica verificando una serie di requisiti fissati da un codice etico nazionale alcuni dei quali facilmente misurabili come, ad esempio, non avere precedenti penali e non avere condanne passate in giudicato e non trovarsi in una situazione di conflitto di interessi.
    Penso ad un concorso pubblico, per titoli ed esami, come per qualsiasi altra categoria, dove una commissione indipendente e obiettiva giudichi i titoli ed i CV di tutti coloro che vogliono candidarsi in qualsiasi partito politico decidano chi è idoneo e chi non è idoneo a svolgere il ruolo di rappresentante politico. Questo concorso lo si ripete una volta all'anno e si forma una lista nazionale di potenziali candidati. A quel punto, solo costoro potranno essere messi nelle liste dei partiti e andare a chiedere il voto ai cittadini. Insomma: un esame di idoneità con criteri oggettivi e trasparenti per garantire il merito di chi intende rappresentare.

    2) Se si vuole bloccare i tassi allora bisognerebbe bloccare i risparni nostrani perchè altrimenti verrebbero investiti laddove più alta è la remunerazione. L'alternativa sarebbe quella di finanziare il debito pubblico con creazione di moneta. Come ai vecchi tempi. E l'inflazione? E la svalutazione? E la perdita di potere di acquisto dei salari e dei risparmi? Quanto costerebbe? Hai un'idea per evitare un tale flagello? Esponila!

    Su questo sono molto chiaro, penso che si debba tornare alla situaizone in cui era l'Italia prima del divorzio tra Banca d'Italia e Tesoro e consentire alla Banca Centrale di comportarsi come acquirente residuale dei titoli di stato evitando che il tasso venga fissato dai "mercati". Non tollero il fatto che banche tecnicamente fallite continuino ad avere linee di credito "facile" dalla BCE (1 trilione di euro al 1% con l'operazione LTRO) mentre gli stati, come l'Italia, vengano strozzati dai mercati con tassi al 5, 6 o 7% che non hanno nessuna giustificazione nei fondamentali economici del paese. Se vogliamo sottrarci alla speculazione sui nostri titoli di stato DOBBIAMo avere un prestatore di ultima istanza che finanzi il nostro debito pubblico FINALIZZATO AGLI INVESTIMENTI (e non alla spesa corrente che deve essere coperta dalle entrate tributarie).

    Lo Stato ha il diritto di potersi finanziare a BASSI tassi di interesse (come avviene per le Banche !) per poter fare le sue politiche di investimento e contrastare le congiunture economiche cioè fare una politica espansiva (anche a deficit) quando l'economia è in recessione e fare una politica di austerità e rigore quando l'economia è in crescita. Tutto il contrario di quello che avviene adesso con le politiche pro-cicliche che infliggono austerità agli stati quando invece dovrebbero riavviare il motore economico andato in crisi per colpa del settore finanziario PRIVATO.


    ... continua...

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  13. ...

    3) Sei sicuro che il solo modo di investire in attività di pubblico interesse sia affidarne la gestione diretta allo Stato?

    La bolla del fotovoltaico è un chiarissimo esempio di necessità di intervento pubblico e lo dimostra il fatto che, terminati gli incentivi statali, sono cessate anche le vendite ! Segno che NESSUN privato, da solo, è disposto ad investire nelle energie alternative se non c'è una iniziale spinta governativa.

    Ma non penso solo ai pannelli solari quando parlo di "pubblico interesse".

    Parliamo di risanamento idro-geologico del territorio

    Parliamo di azioni di adattamento ai mutamenti climatici

    Parliamo di risanamento totale di tutti gli edifici scolastici a rischio

    Parliamo di ricostruzione del centro storico dell'Aquila

    Parliamo di banda larga, di infrastrutture immateriali

    Parliamo di ricerca DI BASE con nessuna ricaduta industriale immediata o comunque senza ricadute prevedibili

    E la lista potresti continuarla da solo, se vuoi.

    Siamo d'accordo che questi sono investimenti necessari per il rilancio del Paese ?

    Siamo d'accordo che questi investimenti potrebbero poi muovere un indotto di economia reale e quindi creare posti di lavoro e reddito diffuso (e quindi aumento del gettito fiscale e quindi soldi per ripagare il debito contratto per l'investimento iniziale ?)

    Bene !

    Adesso trovami un privato, anche una grande multinazionale piena di soldi, che sia disposta a venire in italia a fare queste cose con il SUO capitale !

    Si tratta di investimenti a lungo / lunghissimo termine per il sistema-paese che può fare solo lo Stat in quanto garante degli interessi complessivi della popolazione.

    Sono investimenti che danno un ritorno indiretto e spesso non direttamente monetizzabili.

    Sono investimenti che migliorano la qualità diffusa della vita delle persone e che creano le condizioni AMBIENTALI affinchè si sviluppi una economia sana e virtuosa.

    Trovami un privato sia disposto a fare questi investimenti e sono pronto a ricredermi.

    Sandro.

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  14. Comincio dalla tua prima risposta della quale devo dirti che non è male. Anzi mi piacerebbe che sul quel tema ( la selezione dei dei candidati politici) ci fosse un confronto più approfondito e più esteso poichè, a mio modesto modo di vedere, rappresenta il problema dei problemi.

    Sul resto non sei stato molto esauriente e non hai risposto alle mie domande.
    Tu dici:" Non tollero il fatto che banche tecnicamente fallite... ". Sappi che non lo tollero anch'io!

    Poi aggiungi:" Lo Stato ha il diritto di potersi finanziare a BASSI tassi d'intersse...". Su questo punto non sono affatto daccordo.
    In uno Stato di diritto lo Stato è un soggetto giuridico e quindi subordinato alla legge esattamente come lo sei tu,io e milioni di cittadini.
    Il divorzio Tesoro- Banca Centrale non fu imposto da nessuno: fu sancito da una legge! Da quel momento il Tesoro per finanziari ricorre al mercato. Se ora, a causa della cattiva politica ,gli effetti dell'elevatissimo debito pubblico si riverberano sui tassi rendendo onerosissima la spesa per interessi, la tesi che lo Stato ha il diritto... non sta in piedi.
    In questo caso è possibile soltanto, data la situazione di emergenza, dichiarare default, chiedere il concordato ai creditori e uscire dal consesso internazionale. Gridare allo scandalo e rovesciare il tavolo quando il gioco non ci piace più non è corretto; non è intelligente; non è logico. Se così non fosse, mi spieghi perchè non si è parlato di ritorno alla situazione pre-divorzio quando i tassi sui bot erano pressocchè vicini allo zero?
    E ancora.
    " Trovami un privato che..." Non ho mai detto che tutto debba essere gestito dai privati: ci mancherebbe! Dirò di più: ci sono servizi che devono essere gestiti dallo Stato non solo e non tanto perchè i privati non potrebbero o non saprebbero ma perchè personalmente come cittadino m'indignerebbe vedere musei, oppure scuole o altri settori da te menzionati gestiti da privati. Devono essere gestiti dallo Stato e devono essere gestiti al meglio. E questo è possibile ,come si è detto, migliorando la selezione degli eletti.
    Proseguiamo.
    Sostieni che in momenti di recessione lo Stato deve premere sull'acceleratore ossia fare investimenti per rimettere in moto il motore dell'economia. E' vero! Sarebbe possibile però se tutti i paesi della UE intervenissero contemporaneamente. Se lo facesse solo l'Italia si ritroverebbe ben presto con una inflazione altissima, un debito fuori controllo e lo spread alle stelle. La conseguenza sarebbe l'uscita dall' unione europea. Vuoi questo? Se sì dillo esplicitamente!
    Non è detto che sarebbe peggio di quanto ci aspetta in futuro ma la franchezza in questo caso s'impone.

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  15. Mi soffermo solo sulla tua ultima considerazione:

    <<
    Sostieni che in momenti di recessione lo Stato deve premere sull'acceleratore ossia fare investimenti per rimettere in moto il motore dell'economia. E' vero! Sarebbe possibile però se tutti i paesi della UE intervenissero contemporaneamente.
    >>

    Dici che è vero, quindi condividi la ricetta (che è poi la ricetta di Keynes) e aggiungi che ha senso applicarla solo se, assieme a noi, lo fanno anche TUTTI gli altri stati europei.

    Ma allora io ti chiedo:

    e se gli altri paesi europei non fossero d'accordo ?

    Se la Germania, ad esempio, non fosse disposta ad adottare politiche keynesiane di stimolo e non accettasse di pagare con un po' di inflazione il rilancio delle economie del sud che stanno sprofondando ?

    Che fare in questo caso (che è poi il NOSTRO caso) ?

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  16. Una (possibile) fonte di analisi e approfondimento ...

    http://goofynomics.blogspot.it/2012/10/istruzioni-per-luso-20.html


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  17. Aggiungo...

    Nel 1981, quando una cattiva politica sancí il divorzio tra tesoro e bankitalia, avevamo un rapporto debito/pil al 60%. Dopo soli 12 anni di divorzio e di affidamento del nostro debito sovrano alla "cura" dei cosiddetti 'mercati' siamo arrivati al 120%.

    E questa impennata non è stata causata da un eccesso di spesa pubblica che, anzi, per tutto il periodo è stata sistematicamente inferiore alla media europea, ma al puro gioco speculativo sui tassi di interesse che, per l'Italia, in quei 12 anni sono stati sistematicamente, significativamente e "stranamente" sempre superiori alla media europea.

    Il divorzio fu un gigantesco errore politico e un enorme favore a chi ha potuto speculare sul nostro debito sovrano.

    E ora, oltre al danno la beffa: tutti a puntare il dito sul debito pubblico come se fosse l'unica causa del male.

    L'analisi si ferma sempre alla superficie dei problemi senza mai andare in profonditá. Perchè Giuseppe ?

    E come ti spieghi la robusta economia del Giappone con un rapporto debito/pil al 200% ? Per non parlare degli USA.

    Siamo proprio sicuri che tutto dipenda sempre e solo dal debito pubblico ?

    Mettiamo sotto la lente di ingrandimento della nostra intelligenza anche altre variabili, ad esempio il debito privato dal 1999 al 2008.

    Prova a vedere gli andamenti per i cosiddetti paesi PIIGS e poi ragioniamo. E poi guardati i saldi delle partite correnti di tutti i paesi dell'euro zona nello stesso periodo e i saldi Target-2 che stanno spaccando in due l'eurozona

    http://www.eurocrisismonitor.com/

    e chiediti, chiediamoci, a CHI è servito - veramente - l'EURO ?

    RispondiElimina
  18. Mi chiedi cosa farei, cosa faremmo o cosa resterebbe da fare se la Germania ed altri paesi non fossero disposti ad adottare politiche Keynesiane...
    Prima di risponderti desidero illustrarti una mia personalissima tesi al riguardo.
    Tutti siamo convinti che a portarci fuori dalla gravissima depressione del "29 furono gli interventi pubblici nell'economia suggeriti dalla teoria keinesiana. Si dimentica però che nel "37 si ripiombò nuovamente nella crisi la quale, a detta degli storici, non fu affatto meno grave della precedente.
    Ciò accadde, sempre secondo gli economisti, in quanto l'amministrazione Roosvelt, credendo che nel "33 la crisi fosse risolta tirò i cordoni della borsa e contrariamente alle aspettative l'economia ripiombò nella recessione causandone lo stallo .
    A questo punto "la domanda nasce spontanea": perchè l'economia andò in stallo? Saremmo usciti definitivamente dalla depressione se alcuni anni dopo non fosse scoppiato il più devastante conflitto di tutta la storia che distrusse mezza Europa e che nella tragedia la ricostruzione costituì il più possente e duraturo intervento pubblico? Avremmo avuto due decenni di ininterrota e corposa crescita?
    Dove voglio arrivare? Voglio arrivare a sostenere che questa nostra è una crisi epocale e che un eventuale intervento pubblico non avvierà il motore dell'economia ma darà solo una spinta al carro il quale tornerà a fermarsi al suo cessare. Una prova? L'incentivo all'industria dell'auto: cessa il contributo cessano le vendite. Anzi si torna ad una situazione peggiore di quella dalla quale si voleva uscire.
    In altre parole voglio semplicemante dire che questa crisi non la risolviamo con le solite ricette.

    Ed ora rispondo alla tua domanda.
    " Se la Germania ecc. ecc." agirei con il buon senso del buon padre di famiglia. Se a breve non arriverà una ripresa robusta e di lunga durata, evento improbabilissimo, dichiarerei default, tenterei l'opzione concordato e in caso negativo uscirei dall'euro e attuerei quello per cui tu tanto smanii. Sappi però che sia che restassimo sia che uscissimo dall'euro sarà comunque dolorosissimo! Sandro ripeto: do-lo-ro-sis-si-mo!

    RispondiElimina
  19. Ma lo hai visto il VERO spread che sale, sale, sale.... altro che BTP-BUND !!

    http://www.eurocrisismonitor.com/img/EuroCrisisMonitor.jpg

    Ancora un po' e la corda si spezza.

    E dopo, si che sarà do-lo-ro-sis-si-mo.

    Credo che sia arrivato il momento di puntare, seriamente, ad una politica di RIDUZIONE DEL DANNO.

    Il ragionamento è molto semplice: non puoi mettere dentro una stessa gabbia lupi e agnelli e poi buttare via la chiave.

    Cioè, che è lo stesso, non puoi irrigidire e vincolare un sistema che, per sua natura, esprime una sua dinamica interna disomogenea e squilibrata: al primo shock esogeno la struttura si rompe perchè è FRAGILE e priva di elasticità.

    Cioè, e veniamo al dunque: NON PUOI imporre la stessa moneta ad un territorio che non soddisfa i requisiti delle Aree Valutarie Ottimali come invece avviene per l'Euro-Zona dal '99 ad oggi.

    Se lo fai vai incontro a crisi certa.

    Questo lo dicono i premi nobel per l'Economia che vengono ascoltati solo quando fanno comodo.

    Qui c'è una ottima ricostruzione della teoria delle AVO:

    http://tempesta-perfetta.blogspot.it/2012/03/leurozona-non-e-unarea-valutaria.html




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