lunedì 7 maggio 2012

Dentro la Matrice


“Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L'avverti quando vai a lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità.”  

(dal film Matrix del 1999 diretto dai fratelli Andy e Larry Wachowski).

A Neo viene offerta la possibilità di conoscere la realtà di Matrix
Lui accetta: ingerisce la pillola rossa e si “risveglia”.

Quanto ti risvegli bruscamente nel letto, di solito è perché hai fatto un brutto incubo. Per Neo e per “noi” il risveglio può invece essere proprio il brutto incubo.

Comprendi di essere un pezzo di un ingranaggio complesso di cui non sei consapevole; la tua libertà è condizionata, vincolata all’accettazione del sistema. Nella tua quotidianità infatti, non ti si chiede di interrogarti sul modello di società in cui vivi, ma solo di decidere tra scelte preordinate e già prefigurate dal sistema, che non possono e – prima di prendere la pillola rossa non ti viene neanche in mente – non devono essere messe  in discussione.

Prima di prendere la pillola rossa per te è normale camminare per le strade e guardare dall’esterno, lo sfoggio delle vetrine con prodotti firmati: gli articoli sono pochi, ma messi con un “tocco di gran classe” . Ogni tanto pensi chi saranno le persone che entrano in quei negozi, perché un solo prodotto equivale o supera il tuo stipendio mensile. Ma pensi che così va il mondo e che non ci sia niente di irregolare.

E’ normale guardare il ragazzo di colore a terra con la stessa merce contraffatta e a basso prezzo e pensare invece che quella  vendita sia irregolare e che non dovresti fermarti perché “se arriva la polizia e ti becca con la borsa in mano dovrai pagare una multa supersalata”.

E’ normale per te circolare con la panda a metano, che magari paghi anche a rate. Se fatichi a pagare bollo e assicurazione, pensi che sia difficile per te, ma che faccia parte delle regole della collettività. Ed è normale guardare i fuoristrada, le  Ferrari, le Lamborghini e le Porche, che  affiancano sulla strada la tua utilitaria, guidate da persone sempre  abbronzate e con quell’inconfondibile stile sportivo. In fondo non c’è anche il proverbio che dice:  c’è chi nasce gazzella e chi nasce leone…?.

E’ normale pensare che farai tutti i sacrifici possibili per andare dal chirurgo luminare per sapere quale intervento devi fare, visto che i medici che hai consultato finora, sono indecisi e ritieni che sia normale sentirti rispondere : “sono 7.000 euro per occhio”. E’ normale sentire che quella prestazione così eccellente  non fa per te ed è normale provare quella piccola fitta al cuore di amarezza. Così come è normale pensare: “purtroppo non me lo posso permettere. Beati quelli che possono”.

E’ normale affacciarti nei porticcioli turistici e vedere motor-yacht da 38, 45, 63 metri. Una volta da ragazza, pensavi appartenessero solo agli emiri dei paesi arabi, invece ora sai che li possiedono anche persone italiane, quelle che hanno più patrimonio. Non c’è invidia nello sguardo, ma ammirazione della bellezza e della maestria dell’armatore.

Tutto questo è normale. Fa parte delle regole del gioco quindi come fai a combattere il sistema, la Matrice ? Prima di prendere la pillola non capisci neanche perché combattere…

La cosa che  ti rattrista a dire il vero è il fatto che, se non accetti di prendere la pillola rossa, ti sembra “anormale” invece una storia come quella che segue.

Si tratta di un medico che si occupa di chirurgia generale, all’interno di una clinica privata. Ti visita in genere abbastanza rapidamente,  ma con grande gentilezza. Un fiume di gente tutti i giorni si trova davanti al suo studio. Paghi la prima visita e lui ti dice “ora provo a curarla io”

Poi vai da lui finchè non guarisci. E Non ti chiede più niente in cambio, tranne la disponibilità a tornare da lui per un po’ una volta alla settimana. 

Le persone che sono fuori in attesa, sono più “pazienti” del normale. Se il dottore fa entrare qualcuno prima del suo turno, la gente in attesa dice: “ne avrà avuto più bisogno”. Si entra e si dice “chi è l’ultimo?”. Lui esce dallo studio e dice “chi visito?” con voce molto calma e tranquilla. Gira da una stanza all’altra, a volte con una iniezione in mano, perché qualcuno va da lui anche per farsi fare delle punture. Tutti dicono: ma quanto è bravo, vedrà si troverà benissimo!.

Non ha la possibilità di dedicarti molto tempo, ma fa tutto con calma e precisione. Del resto la mole di gente non gli consente di prendersi maggiore tempo per ognuno. Ma tutti escono contenti. Ti ha regalato un po’ di quel preziosissimo tempo. 

Mi dice  al volo  che le persone che vanno da lui con ulcere, gastriti, coliti…. sono tantissime tutte le settimane. Anche lui ha avuto tutte queste malattie! Gli rispondo che dovremmo cambiare stile di vita. Mi dice con un sorriso: non è possibile, siamo dentro un anello

Mi fa rabbia pensare che tutto ciò, nelle nostre categorie mentali, possa essere catalogato come non normale, con sospetto, perché fuori dagli schemi.  

“Sarà un vero medico?” “Ci sarà qualcosa sotto?”

Difficile accettare che un medico non voglia ulteriori soldi e che abbia come obiettivo quello di curarti. Che non dica “passi dalla segretaria per il pagamento”. E’ fuori dalla logica della nostra matrice e quindi sicuramente c’è, ci deve essere, del marcio sotto.

Tutto ciò che non si collega al denaro ci sembra ormai un segno quasi inoppugnabile di una anomalia

Eppure questo dottore ed il suo stile,  mi è parso un  piccolo ma significativo antidoto, in grado di attuare delle correzioni al sistema.

Per una volta penso e desidero fortemente che l’eccezione non confermi la regola, ma possa diventare un modello per nuove regole !!

Silvia.

1 commento:

  1. Sono daccordo.
    Dirò di più. Se per qualche tempo non leggessimo i giornali, non guardassimo la tv , uscissimo dalle nostre case(prigioni) e c'incontrassimo e parlassimo... scopriremmo che il nostro micromondo che circonda noi è migliore, molto migliore di quello mostratoci su scala planetaria. E se con un pò di umiltà ci convincessimo che del mondo sappiamo quasi niente e che quel niente è distorto perchè raccontato da operatori che antepongono il sensazionalismo all'oggettività ci asterremmo dal tranciare giudizi con tanta sicumera.
    Non dimentichiamoci che noi il mondo lo guardiamo con gli occhi e la mente di pochi che per mestiere ci riportano le notizie con un occhio,anzi con entrambi gli occhi alla tiratura o all'audience.
    Sono propenso a credere che angeli come quel medico sono numerosi ma che dal nostro spioncino non riusciamo a vederli tutti.
    Peccato che per giungere a queste considerazioni dobbiamo fare prima un grande sforzo per abbattere le barriere mentali.E non sempre ci riusciamo. E non tutti ci riescono.

    Ti saluto Silvia.

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