domenica 22 gennaio 2012

Il servizio è pubblico, l'interesse privato

  
Dopo la manovra salva-Italia ecco pronta la manovra cresci-Italia.

Della serie: 


ora che ci siamo salvati (per un pelo), se vogliamo rimanere "salvi", dobbiamo riprendere a crescere !

E, per ricominciare a crescere, serve un robusto pacchetto di liberalizzazioni non potendo finanziare la crescita con nuove tasse o, peggio, con nuovo debito.


Qui potete trovare il testo completo del "pacchetto":



del quale, in questa sede, mi limito solo ad evidenziare l'Articolo 26:

Promozione della concorrenza nei servizi pubblici locali 

che contiene questi due punti, in particolare:

......

2. A decorrere dal 2013, l'applicazione di procedure di affidamento dei servizi a evidenza pubblica da parte di Regioni, Province e Comuni o degli enti di governo locali dell'ambito o del bacino costituisce elemento di valutazione della virtuosità degli stessi ai sensi dell'articolo 20, comma 3, del decreto legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito dalla legge 15 luglio 2011, n. 111.

...
4. Le società affidatarie in house sono assoggettate al patto di stabilità interno secondo le modalità definite dal decreto ministeriale previsto dall'articolo 18, comma 2-bis del decreto legge 25 luglio 2008 n. 112, convertito con legge 6 agosto 2008, n. 133, e successive modificazioni.

......

Se intepreto bene lo spirito della norma, il legislatore sta "scoraggiando" gli enti locali a formare società in-house per la gestione dei servizi pubblici locali e quindi favorisce e caldeggia l'affidamento degli stessi servizi (a società private, evidentemente) con procedure di evidenza pubblica.

La filosofia di fondo forse è questa (almeno io l'ho capita così): 

L'Amministrazione pubblica non può (più) investire nei servizi di pubblica utilità quindi deve fare un passo indietro e favorire l'ingresso dei privati che investiranno e gestiranno i servizi per i cittadini (intascandosi i profitti, evidentemente).


Domanda 1

Dove sta scritto, nella legge, che questi "consigli" non si applicano anche al Pubblico Servizio dell'Acqua ? Come la mettiamo con il referendum ?

Domanda 2

Cosa ci garantisce che un pubblico servizio gestito da un privato concessionario sia sicuramente più efficiente di quello erogato da una società in-house a capitale pubblico o misto ?

Domanda 3

Se la qualità del servizio deve rimanere costante (o addirittura migliorare) e a tariffe possibilmente minori, cosa (e come) può una azienda privata trarre profitto dalla erogazione dei pubblici servizi ? E perchè dovrebbe essere interessata a investire ?

Domanda 4

Se l'erogazione di un pubblico servizio, per particolari caratteristiche del territorio servito, può essere garantita solo lavorando in perdita (con costi maggiori dei ricavi) chi garantisce i cittadini di quel territorio che il servizio continuerà ad essere erogato dal soggetto privato e con il livello di qualità richiesto ?

Domanda 5 (retorica)

Parlare di concorrenza nei servizi pubblici non è un ossimoro ?

3 commenti:

  1. Molto interessante questo studio

    http://www.ledizioni.it/site/wp-content/uploads/2011/04/Dinamiche-di-trasformazione...Baraggioli.pdf

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  2. Altra analisi interessante sul "mercato" delle public utilities

    http://www.nuvole.it/arretrati/numero_32/baraggioli_32.pdf

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  3. Questo studio è del 2010

    http://www.nomisma.it/fileadmin/User/ReportFinale_OsservatorioSPL%202010.pdf

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