giovedì 23 agosto 2012

L'Euro non è l'Europa

A chi sostiene che il "passo indietro" (uscita dalla moneta unica) ci porterebbe nel "BURRONE", che traduco in: "i costi della uscita dall'euro sono insostenibili", chiedo: 

sulla base di quali evidenze oggettive fai questa questa affermazione ?

Per fare un ragionamento utile e intellettualmente onesto non dovremmo parlare genericamente di "burrone" o di "tragedia" o di "armageddon".

Dovremmo piuttosto CONFRONTARE (seriamente, scientificamente, dati alla mano) i COSTI della nostra permanenza nell'EURO rispetto ai COSTI di una nostra eventuale uscita dall'EURO.

Qualcuno ha fatto queste valutazioni comparate con un atteggiamento non-ideologico ?

Ricordo a tutti che l'EURO non è l'EUROPA e non è un dogma di fede quindi se ne può parlare e si può anche mettere in discussione.

E' solo uno strumento che va valutato come tale con il criterio della (reale) utilità per la GENTE EUROPEA e non (solo) per i "MERCATI".

L'EURO utile per la GENTE EUROPEA dovrebbe arrivare come un naturale coronamento (cioè un punto di arrivo, non di partenza) di una vera Unione Europea. Unione politica, economica, fiscale, del mercato del lavoro, dei sistemi educativi, previdenziali, di welfare, prima che monetari e finanziari.

Così non è avvenuto. E' avvenuto esattamente il CONTRARIO. Qualcuno ha deciso di fare l'EURO prima di fare l'EUROPA.

E adesso siamo nelle peste.

Consiglio vivamente di leggere le analisi di Alberto Bagnai sul suo blog Goofynomics e, in particolare, questa:

http://goofynomics.blogspot.it/2012/08/le-aporie-del-piu-europa.html

e questa

http://goofynomics.blogspot.it/2012/08/unhappy-families-il-portogallo.html

Gli studi scientifici (Robert Mundell) ci dicono che si può adottare una moneta unica solo su un territorio che si configura come una AREA VALUTARIA OTTIMALE (AVO) altrimenti la moneta unica è DANNOSA all'economia di quel territorio: è una moneta "tossica".

Bene, l'EURO-ZONA (intesa come popoli e territori che oggi usano l'euro) non era - e NON E' ancora - una AVO (perchè non soddisfa i requisiti che definiscono la natura di una AVO, primo fra tutti quello della mobilità dei fattori produttivi) eppure la moneta unica è stata imposta ai popoli europei pur conoscendo i danni che avrebbe provocato.

Perchè ? Dov'era la "sinistra" quando questo accadeva ? Dove erano gli EUROPEISTI ?

Aver imposto una moneta unica ad un territorio che non era pronto per recepirla ha avuto, come effetto, quello di innescare un CICLO DI MINSKY nell'economia europea. Un ciclo che ha gonfiato gigantesche bolle di debito privato (PRIVATO, non PUBBLICO) nei paesi della "periferia" attraverso un copioso e incontrollato afflusso di capitali finanziari provenienti dal "centro" senza più il deterrente del rischio di cambio e fragilizzando le economie periferiche intossicate di debito ESTERO.

Quando le bolle sono scoppiate (in Grecia, in Spagna, in Portogallo, in Irlanda) le banche di quei paesi - che fino al giorno prima avevano tranquillamente lucrato - si sono ritrovate in sofferenza e prossime al fallimento ed ora invocano (e ottengono) un massiccio intervento di SALVATAGGIO da parte della mano pubblica cioè dei cittadini (attraverso aumenti delle tasse e tagli al welfare e attraverso l'esoterico MES furbescamente definito "fondo salva stati").

Pertanto la crisi dell'euro-zona non è una crisi dei debiti sovrani, dei debiti pubblici come ci viene raccontato.

Quella è arrivata dopo ed è un sintomo, una conseguenza, non la causa.

E non ha senso curare IL SINTOMO e lasciare intatta la CAUSA.
Ci condanniamo a ripetere lo stesso tragico "film" infinite volte.

Leggiamo i dati.

Ad esempio osserviamo l'andamento dei debiti PUBBLICI e PRIVATI dei PIGS dall'introduzione dell'euro fino all'inizio della crisi (vedi la tabella presente qui).

In quel periodo i debiti PUBBLICI dei PIGS stavano diminuendo mentre i debiti PRIVATI sono schizzati alle stelle.

Come può essere il debito pubblico la causa della crisi ?

Aver imposto l'EURO all'euro-zona è come aver messo lupi e agnelli dentro la stessa gabbia senza nessun tipo di garanzia per gli agnelli se non quello di essere, prima o poi, divorati dai lupi.

Per cortesia, per favore, possiamo iniziare un serio, scientifico, non-ideologico dibattito sull'EURO e sulla reale dinamica della crisi ?

Se non facciamo una corretta "diagnosi" non possiamo neanche sperare di trovare, assieme, la giusta "cura".

Non lasciamo il dibattito sull'EURO al populismo nazionalista di destra, per cortesia.

Chi vuole la vera EUROPA, l'EUROPA dei Popoli (anzi, delle Donne, degli Uomini e dei Popoli) non può esimersi dall'affrontare questo tema cruciale, trovare un modo per correggere gli errori, e ripartire sul sentiero della Europa per il verso giusto, partendo dai bisogni della gente e non sempre dagli interessi dei pochi che muovono i grandi capitali.

Sandro.

3 commenti:

  1. D'accordo con te, Sandro. Come faccio a contattarti in privato? Non mi è ancora chiaro se la tua posizione rappresenti quella di Alba, ovvero è una tua personale e autonoma posizione. Un movimento serio che parte dalle giuste analisi economiche e geopolitiche sta già emergendo: sarebbe il caso di unire le forze in campo (tenendo distanti i movimenti nazionalisti di destra)

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  2. Quella che trovi espressa qui è la mia opinione personale che, a sua volta, riprende e sintetizza al massimo le tesi esposte dal prof. Bagnai nel suo blog ( http://goofynomics.blogspot.it/ ) che, a sua volta, presenta e divulga con grande precisione e rigore scientifico, vent'anni di studi di Politica Economica del filone Keynesiano.

    Con alcuni amici del nodo ALBA di Bologna stiamo cercando di suscitare un dibattito interno, non-ideologico, su questo tema (Euro ed Europa) per capire se:

    a) condividiamo la "diagnosi" circa le cause della crisi
    b) individuiamo una exit-strategy che facciamo nostra e proponiamo ai nostri futuri elettori

    Il contesto nel quale penso sia opportuno portare avanti questa discussione, almeno per quanto mi riguarda e fino a che sarà possibile, è quello della assemblea cittadina di ALBA di cui faccio parte e, auspicabilmente, anche a livello nazionale ( http://www.soggettopoliticonuovo.it/ ).

    Puoi scrivere a

    albabologna(at)gmail.com

    per segnalare il tuo interesse a partecipare a questa discussione quando inizierà (spero entro la fine di settembre, a Bologna).

    Piazzaverdi rimane comunque sempre aperta ad altri commenti e contributi.

    Ti consiglio anche di seguire e di intervenire sul Goofynomics, se già non l'hai fatto. Lì si è creata una interessante "comunità pensante" attorno a questo tema ed è molto stimolante seguirla nel suo percorso e prenderne parte attivamente.

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  3. Conosco Goofynomics, seguo Bagnai da qualche mese e, dopo il summit a Rimini organizzato lo scorso febbraio con la partecipazione del team dei neokeinesiani statunitensi, seguo, sebbene con qualche riserva sugli atteggiamenti pubblici, anche l'attività di Paolo Barnard e di Democrazia MMT: d'altra parte, devo a lui e al suo "Il più grande crimine" il mio risveglio e il crescente impegno per la divulgazione e l'approfondimento della vera origine di questa crisi. Nel mese di marzo ho poi aderito all'ARS, quando dissertare di teorie economiche non mi bastava più, percependo nel susseguirsi degli eventi politici in Italia(modifica dell'art.81 della costituzione, seguito poi dal Fiscal Compact, riforma delle pensioni, annuncio da parte del governo tecnico del piano di tagli e privatizzazioni) l'urgenza di costituire un movimento politico sufficientemente ampio (pur con qualche distinguo ideologico)per contrastare l'ostinata fiducia del PD (e non solo) verso questo governo non eletto e per il diabolico piano della troika (la Grecia docet) che porterà al massacro l'intera Europa. Mi farebbe piacere se deste un'occhiata al progetto di quest'altra comunità pensante, dell'associazione intendo, e intanto inviterò gli associati di Bologna a prendere contatti con voi in occasione dell'assemblea cittadina. Grazie e a presto

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