mercoledì 7 dicembre 2011

L'equazione fondamentale della speculazione


In un post precedente abbiamo cercato di capire come funziona la leva finanziaria ed abbiamo calcolato il rendimento percentuale che un investitore a leva può ottenere sul proprio capitale laddove esista uno spread (una "differenza") tra il tasso di interesse con il quale egli si indebita verso i suoi finanziatori e il tasso di interesse che percepisce a seguito del suo investimento.

Se C è il Capitale proprio dello speculatore, P è il capitale preso a prestito, a e p sono, rispettivamente, i tassi di interesse attivo e passivo, allora il rendimento r sul capitale proprio è dato da:

r = a + ( L - 1) s

dove

L = ( C + P ) / C 

è la leva finanziaria, (o leverage), cioè il rapporto tra il capitale investito e il capitale proprio e

s = a - p

è lo spread, cioè la differenza tra il tasso attivo e il tasso passivo.


L'equazione fondamentale della speculazione finanziaria è, dunque:


r = a + ( L - 1) s


e, se la leggiamo bene, ci fa capire un sacco di cose:

1) se non c'è leva, cioè L = 1, significa che P = 0 e viene investito solo il capitale proprio.
In questo caso il tasso di rendimento del capitale è semplicemente uguale al tasso di interesse attivo cioè: r = a.

E' quello che fanno tutte le persone "normali" quando investono i propri risparmi in titoli di stato cioè:

ho dei soldi miei, li uso per comprare titoli di stato al 7% ottenendo un rendimento sul capitale investito esattamente uguale a 7%.


2) Se la leva L è maggiore di 1 (quindi P è maggiore di 0) significa che oltre al capitale proprio investo anche capitale preso in prestito da terzi (al tasso p).
In questo caso il tasso di rendimento del capitale investito è pari al tasso attivo a a cui si aggiunge un ulteriore interessante termine:

( L - 1 ) s


che è tanto maggiore quanto maggiori sono lo spread e la leva rendendo di fatto molto conveniente un elevato livello di indebitamento (!).


3) è molto conveniente, per gli speculatori, potersi collocare come intermediari tra creditore e debitore
 

4) è molto conveniente, per gli speculatori, operare in situazioni in cui esistono spread molto elevati tra i tassi di interesse

5) se la BCE prestasse direttamente agli Stati intervenendo sul mercato primario sarebbe impedita alla radice la possibilità della intermediazione e quindi sarebbe impossibile agire con speculazioni a leva sui titoli di Stato.

6) in assenza di un ente "regolatore" quale dovrebbe essere la BCE, lo speculatore può mettersi "in mezzo" tra creditore e debitore e lucrare in maniera spaventosa semplicemente prestando soldi presi a prestito ed esponendosi solo al rischio di non riuscire a rimborsare i propri creditori nel caso in cui - per eccesso di avidità - operi con un livello eccessivo di leverage e l'investimento non ritorni con il tasso di interesse sperato.

Il Broker finanziario MF-Global, ad esempio, è saltato in aria proprio perchè si era spinto troppo oltre in spericolati investimenti sui titoli di stato italiani e spagnoli con un leverage che ha toccato anche quota 60 !!

...

Per concludere il ragionamento, mi chiedo quale sia la vera causa dell'improvviso e costante innalzamento dei tassi di interesse dei titoli di stato italiani dall'agosto scorso ad oggi.

Siamo proprio sicuri che dietro questo strano fenomeno ci sia solo l'improvvisa consapevolezza dei "mercati" relativamente al rischio insolvenza Italia a cui è seguita una progressiva e "naturale" ondata di vendite ?

O, piuttosto, dietro a questo improvviso fenomeno ci sia un piano architettato ad arte per realizzare un favorevole contesto di spread elevati nella euro-zona e massimizzare quindi le possibilità di speculazioni a leva sui nostri titoli sovrani ?

L'attacco della speculazione, in questa seconda ipotesi, sarebbe stato in due tempi:

prima: azione al ribasso per spingere in alto lo spread (con conseguente  accelerazione della crisi politica)

e dopo: acquisto massiccio di titoli di stato ad alto tasso di interesse per attivare la speculazione a leva
 
Se le cose funzionano così e la finanza non si riesce a "domare" (come invece suggerisce il nostro Presidente del Consiglio), come possiamo difenderci dagli attacchi speculativi presenti e futuri e impedire l'innalzamento artificiale dei tassi di interesse e quindi lo sfruttamento parassitario della nostra economia reale ?

Io, personalmente, ritengo estremanente convincente la soluzione proposta da Fitoussi e cioè quella del Prestito Forzoso.

Questa soluzione consente allo Stato di sfuggire agli attacchi della speculazione invocando un "prestatore di ultima istanza domestico" rappresentato dalla fascia più ricca della popolazione che viene "invitata" - per legge - a finanziare il proprio Paese investendo una quota della propria ricchezza personale in titoli di stato ad un tasso di interesse non-speculativo (pari a quello dei bund tedeschi, ad esempio).

Il Prestito Forzoso chiama in soccorso la classe privilegiata del Paese - senza toccare i ceti meno abbienti - e stronca alla radice l'attacco della speculazione perchè spazza via l'intermediazione tra i creditori (i cittadini) e il debitore (lo Stato).

La manovra lacrime (della Fornero) e sangue (dei pensionati) che il governo "tecnico" ha somministrato al Paese, garantisce, alla fine dei conti, solo gli interessi degli speculatori perchè rende semplicemente molto meno rischioso il loro investimento e rende allo stesso tempo "sostenibile", per il Paese, il pagamento di tassi di interesse molto superiori alla media di mercato.

Dov'è che sbaglio ?

10 commenti:

  1. Grande post, Sandro, di una semplicità e chiarezza disarmante. La matematica aiuta a capire un sacco di cosette, in effetti. E' più efficace una equazione di 1 grado che 1000 parole vuote. Purtroppo temo che queste cose ce le raccontiamo tra di noi...Come noto in Italia la matematica fa venire "il mal di testa" a tanta gente. Pensa che ho avuto dei feedback di parecchia gente sui tuoi post che mi dice che non li capisce perchè c'è troppa matematica... E stiamo parlando di algebra di terza media. E' un po' desolante, però bisogna insistere. Insistere. Esattamente così.

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  2. Grazie ;-)
    In effetti c'è il rischio che queste cose ce le raccontiamo tra di noi, ma pazienza.
    Intanto rimangono scritte e disponibili in rete a disposizione di tutti, pronte per essere confutate e smentite.
    Di queste cose, nei media, non si parla punto.
    Non ci spiegano come FUNZIONA la finanza, la speculazione, quali sono i "trucchetti".
    Ci dicono che quella appena approvata è l'unica manovra possibile e dobbiamo accettarla
    Il livello di "consenso" è altissimo.

    Se ci spiegassero i meccanismi elementari della finanza forse saremmo molto più critici ed esigenti nei confronti di qualsiasi governo e pretenderemmo che questo ci DIFENDA dai predatori.

    Monti ha detto che i mercati vanno "domati", non "demonizzati"

    Io credo che vadano semplicemente REGOLATI e vada limitato il loro STRAPOTERE FEUDALE.

    Il nostro lavoro, la nostra fatica quotidiana, il nostro sforzo di creare cose e valore reale, nella economia, se ne va dritto dritto ad alimentare gli appetiti di questa sovrastruttura PARASSITA.

    E' ora di dire basta, di dire che NON CI STIAMO.

    Noi produciamo valore reale nel sistema economico.

    Possiamo e vogliamo fare a meno di tutti coloro che pretendono, con i trucchetti della finanza speculativa, di vivere alle nostre spalle e "succhiare il sangue" dal sistema senza produrre nulla, senza dare nulla.


    Per quanto mi riguarda il primo passo per combattere il "nemico" è CONOSCERLO, sapere come funziona, quali sono le sue strategie e i suoi mezzi.

    Ci proviamo, molto umilmente, su Piazzaverdi.

    Sempre pronti ad essere corretti e smentiti, se qualcuno si fa vivo e scrive le sue idee in questo luogo aperto a TUTTI.

    Ciao !!

    Sandro.

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  3. Nel medioevo tutte le volte che scoppiava una epidemia si dava subito la caccia agli untori, in base alla convinzione che la causa era dovuta a pochi malefici undividui che nottetempo inquinavano i pozzi con intrugli velenosi.
    Così oggi la causa del rialzo dello spread è solo opera di una masnada di delinquenti senza scrupoli che hanno come unico obiettivo l'arricchimento veloce a scapito della povera gente e degli Stati più poveri.
    Intendiamoci ,personalmente aborro gli speculatori in special modo quando operano su beni e servizi di largo consumo ma a differenza di altri so che essi sono un sintomo e non la causa. Non solo. Ma a voler essere più esplicito la loro azione, malgrado gli eccessi,ha persino,indirettamente, una funzione utilitarista.
    Nella fattispecie ti sei mai chiesto a quali livelli giungerebbero i debiti sovrani se il mercato, attraverso il ralzo dello spread, non mandasse dei segnali eloquenti sulla insostenibilità di questi sul lungo periodo?
    Pensi forse che si sarebbe mai arrivati a concepire, finora solo a parole, di inserire nella Costituzione il principio del pareggio di bilancio? E ancora. Dov'era la speculazione quando per anni i nostri titoli pubblici rendevano, a breve scadenza, non più del 2%?
    Oggi gli speculatori, e non solo quelli, ,indirettamente e in modo spietato, ci stanno dicendo che se non ci sarà crescita economica da subito i titoli pubblici di parecchi paesi diverranno carta straccia. E allora sì che la situazione sarà drammatica specialmente per i piccoli risparmiatori.
    Insomma ,per dirla con un traslato, è come quando entrando in auto si parte senza allacciarsi la cintura di sicurezza:il segnale acustico ti rompe i timpani, e non solo quelli, fin quando il conducente non aggancerà la cintura : il problema è il bip o il conducente? Fuor di traslato finora le autorità europee stanno facendo solo proposte, ossia chiacchiere, ma ancora non si intravede nessuna soluzione.
    Quanto alla proposta di Fitoussi, non si capisce dove l'Italia, per esempio, troverebbe 440 mld per rinnovare i titoli in scadenza nel 2013: con il prestito forzoso dei più abbienti? Auguti! And good luck.

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  4. Giuseppe, il tuo ragionamento è molto chiaro, e ti ringrazio di averlo condiviso su Piazzaverdi.

    Però ci sono degli eventi insoliti e poco lineari per i quali non riesco davvero a trovare una spiegazione convincente all'interno del contesto interpretativo che suggerisci e che disegna il sistema finanziario quasi come una sorta di ente regolatore terzo ed imparziale (il "bip bip" che ci ricorda di allacciare le cinture di sicurezza).

    Perchè lo spread btp-bund ha iniziato ad impennarsi improvvisamente a partire da agosto ?

    Il debito italiano è diventato improvvisamente insostenibile ?

    Fino al giorno prima lo era ?

    I "mercati" si sono accorti all'improvviso del rischio Italia ?

    E' strano un campanello d'allarme che inizia a suonare improvvistamente e senza motivo solo dopo aver percorso kilometri e kilometri con le cinture di sicurezza slacciate.

    Tutti lo ammettono: l'Italia NON ha i fondamentali di un Paese insolvente, tuttavia i "mercati" hanno improvvistamente deciso che era arrivato il momento di sbarazzarsi dei titoli italiani con una immotivata e innaturale accelerazione.

    Perchè ?

    Io, sono esplicito, non credo affatto che lo spread sia un termometro oggettivo della buona o cattiva politica di un Paese, al contrario, sono convinto che sia - soprattutto per i Paesi dell'euro-zona privi di una Banca Centrale degna di questo nome - una potentissima leva per influenzare le decisioni politiche all'interno delle singole Nazioni.

    E quando parliamo di "mercato", poi, cosa intendiamo esattamente ?

    Siamo sicuri che sia un sistema equilibrato e libero, costituito da migliaia di soggetti indipendenti e scorrelati ?

    E se fosse, invece, un oligopolio ?
    O un cartello ?

    Se fosse facilmente condizionabile da un ristretto manipolo di istituzioni capaci di indirizzare gli andamenti generali ?

    E vogliamo farci qualche domanda sulle "regole del gioco" e sulla loro reale "utilità" per il sistema nel suo complesso ?

    Perchè la BCE non può acquistare titoli sul mercato primario come fa la FED o la Banca Centrale del Giappone ?

    Perchè i Trattati sono stati scritti e approvati ponendo proprio queste restrizioni ?

    Se il creditore (di ultima istanza) non può raggiungere direttamente il debitore si crea automaticamente un grande spazio per una fitta selva di intermediari interessati solo a massimizzare i propri profitti giocando sulla leva e sui differenziali dei tassi di interesse.

    Cui Prodest ?

    A chi serve questo stato di cose ?

    Questi intermediari, se acquisiscono un certo livello di potenza di fuoco, non potrebbero essere tentati di speculare al ribasso per massimizzare gli spread in modo innaturale e quindi massimizzare i loro profitti ?

    Se lo spazio per la speculazione fosse abolito per legge, non avrei questo sospetto e potrei anche "fidarmi" del mercato.

    Con questo non voglio assolvere la classe politica che ha indebitato selvaggiamente il Paese durante i periodi in cui la crescita economica era grado di assorbire l'effetto negativo degli interessi composti senza porsi il problema delle fuure generazioni e di cosa sarebbe successo una volta arrivati al capolinea della crescita.

    La Politica ha peccato di scarsa o nulla lungimiranza, ha operato solo nel breve e nel brevissimo termine condizionata dalle perverse logiche del consenso elettorale.

    Non vorrei però che la furia anti-politica e l'ansia di mandare a casa questa classe dirigente cialtrona considerata la causa di tutti i mali, implicasse automaticamente l'assoluzione totale della sovrastruttura finanziaria facendola apparire come una sorta di "arbitro imparziale" e super partes in grado di dispensare condanne o assoluzioni inappellabili.

    La finanza, oggi, è un brutale far west privo di regole, un casinò truccato dove, alla fine, vince solo il Banco. E deve essere riformata tanto quanto la politica, o forse anche di più e prima della politica.

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  5. Giuseppe e Sandro, io credo che alla discussione manchi un punto. Il punto che manca, o che forse abbiamo poco sottolineato è che non si discute mai su una cosa sulla quale, invece, mi sembra ci sia accordo dei politici di destra, sinistra, centro, finanza, sindacati, confindustria.... (anche tu Giuseppe mi sembra che la consideri l'unica soluzione): la cosa è "la necessità della Crescita". La Crescita come panecea del male.
    Non me ne intendo di finanza creativa però so come si fa un bilancio (o un budget di previsione) e so che bisogna chiudere in pari, per non evitare il fallimento. Capisco quindi che il ricorso al debito sia, nel breve, l'unica soluzione e quindi, per pagare tale debito, si debba tutti un po' soffrire. Ora, a parte il fatto che a soffrire non sono esattamente tutti (manovra di Monti: si poteva fare molto meglio, ma questa è altra cosa), rimane la mia domanda: per quanto si può crescere ? Fino a dove ? In Fisica esiste la "catastrofe ultravioletta", qui possiamo parlare di "catastrofe economica", catastrofe di un modo di voler perpetuare per sempre questa economia capitalista senza regole che è cosa diversa da quella che avevano pensato i teorici dell'800 (Keynes ecc...).
    Ragionando in soldoni soldoni: se in una famiglia non arrivi a pareggiare le spese con le entrate, allora vai in banca e chiedi un prestito. Quando non riesci lo stesso a pareggiare, nonostante il prestito, cosa fai, vai in banca a chiedere un altro prestito per pagare gli interessi del debito precedente ? Se fai questi giochetti per troppo tempo dopo fallisci o no ? In genere nelle famiglie, quando accadono queste cose, si inizia a tirare la cinghia, non si va più al mare, in montagna, non si va al ristorante, non si fa shopping....In genere non ci si torna in banca a chiedere degli altri soldi.

    Invece per il debito pubblico la strada pare non sia solo quella: bisogna chiedere altri prestiti ad interessi da capestro (per colpa di chi specula), pareggiare il bilancio e rimandare agli anni successivi... E sperare che con quei prestiti si possa movimentare di nuovo la "spesa" e smuovere l'economia stagnante.
    Cioè incassare dei soldi che non potremo dare indietro per accellerare ancora, in una delirante corsa verso...l'abisso. Meditare, meditare...

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  6. A Carlo e Sandro desidero dire innanzitutto che è un piacere dissertare con voi anche e soprattutto per i diversi punti di vista che mi auguro con questo intervento di avvicinarli
    E lo farò con un esempio ,tratto ahimè dalla realtà quotidiana , abbastanza frequente.

    Il signor Rossi si reca nella sua banca e chiede un finanziamento di 100.000 euro. Il direttore dopo aver esaminato la posizione del richiedente realizza che la rata di ammortamento dell'eventuale prestito non sarebbe compatibile con le entrate. Chiama il cliente e in breve gli dice: - Purtroppo la sua domanda non è stata accolta-. Il signor Rossi piuttosto contrariato replica che di quel denaro ne ha assolutamente bisogno e che sarebbe disposto a cedere in garanzia la sua casa. " Vede signor Rossi- con voce amichevole e mortificata ribatte il direttore- non è una questione di garanzie, la nostra banca vuole evitare in modo assoluto il pignoramento, che nel suo caso sarebbe drammatico. La nostra banca intende prestare denaro a soggetti in grado di rimborsarli senza difficoltà-.Al signor Rossi viene un nodo alla gola; non riesce a parlare e con profonda amarezza abbozza un saluto e se ne va.
    Ho narrato questo episodio perchè credo che tra i governi europei e gli investitori di titoli pubblici sia in atto un dialogo tra sordi. Gli unvestitori stanno cercando di capire se nei prossimi anni ci potrà essere una crescita del PIL nell'Europa e i rispettivi governi rispondono offrendo garanzie sui titoli. Chi ha ragione? Lascio a voi la risposta. La mia è implicita ma chiarissima.
    Il problema dei problemi è la mancanza di crescita che riduce le entrate fiscali per integrare le quali occorrono manovre consistenti in ulteriori tasse e tagli che a loro volta finiscono per aggiungere recessione a recessione. La Grecia docet!
    La speculazione non è la causa ma il sintomo. La speculazione esaspera, porta all'estremo un fenomeno ma non è mai l'origine.
    Tu Sandro ti chiedi:" Perchè tutto comincia improvvisamente in agosto"? Non lo so!. Forse perchè l'Europa è divisa per cui meglio attaccare un paese per volta a cominciare da quelli più fragili; e messo in ginocchio la Grecia si è passati all'Italia.
    Ti chiedi se questo mercato si può definire tale?. No. Alcune regole fondamentali sono state stravolte: chi sbaglia non fallisce , come sarebbe giusto e fisiologico, ma si giustifica con la formula assolutoria :" Too big to fail".
    Ciò comporta che si socializzano le perdite dopo aver gelosamente, arrogantemente e avidamente privatizzato i profitti.
    Ti chiedi se ci sono gli ologopolii? Altrocchè se ci sono; Se il mercato ha bisogno di nuove regole? Eccome! Il mercato è da rivoltare come un calzino specialmente ora che è evidentissimo quanto poche siano le risorse di questo incantevole pianeta per lasciarle in balia di mentecatti e folli.
    In uno dei miei ultimi commenti dissi che nei mercati delle derrate , delle materie prime ( e il credito è la materia prima per eccellenza) non ci dev'essere spazio per speculatori. Per comprare bisogna avere il denaro, per vendere i titoli.
    Ti chiedi perchè la BCE non può comprare i titoli sul mercato primario? Certo che può! Ma bisogna stabilirlo prima non alla vigilia di un default. Anche perchè l'iserimento nello statuto di quella regola non pùò avvenire se non dopo aver armonizzato i sistemi fiscali dei paesi membri che dovranno a loro volta rispondere ad un governo europeo con il potere di imposizione fiscale altrimenti potrebbe accadrebbe che la banca centrale finirebbe per avere la funzione di" pagatore di ultimaistanza ".
    Ciò che voglio dire, Sandro, è che la speculazione si ciba di paure e oggi la vera paura, diventata oramai ossessione, è la scarsissima fiducia in una subitanea,robusta e duratura crescita dei paesi occidentali.
    Ora è su questo aspetto che dovremmo rivolgere la nostra attenzione e i nostri sforzi. E credimi la partita è difficile . Molto difficile.
    Un cordiale saluto,

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  7. Sandro e Carlo, desidero dirvi che è un piacere dissartare con voi malgrado, o forse anche per questo, su alcuni punti ci siano delle divergenze.
    Mi proverò a chiarire meglio il mio punto di vista nel tentativo di superarle.
    E voglio farlo con un esempio tratto dalla realtà quotidiana.

    Il signor Rossi si reca alla sua banca e chiede 100.000 euro. Il direttore esamina la situazione reddituale del richiedente e constata che la rata di ammortamento non sarebbe compatibile con le entrate( una parte delle quali viene già assorbita dal rimborso di un debito contratto anni prima). Chiama, riservatamente, il cliente e senza tante perifrasi gli comunica che la sede non ha accolto la richiesta.Il signor Rossi vistosamente contrariato insiste ,gli dice che ha bisogno di quel denaro e che sarebbe disposto a dare in garanzia la sua casa." Vede signor Rossi- replica con voce amichevole il direttore- il punto non è la garanzia: la nostra banca vuole evitare in modo assoluto il pignoramento della sua abitazioe ,che sarebbe anche drammatico: L'interesse della nostra banca è di prestare il denaro a chi è nelle condizioni di rimborsarlo senza difficoltà".
    Al povero signor Rossi viene il nodo alla gola , abbozza un malinconico saluto e va via.
    Ecco, questo è ciò che sta avvenendo tra gli investitori in titoli pubblici e i governi europei: i primi vogliono capire come faranno a sostenere i loro debiti sovrani senza una crescita del PIL e i secondi si ostinano a offrire garanzie tra l'altro assai dubbie.
    Chi ha ragione? Lascio a voi la risposta. La mia anche se implicita è chiarissima.
    Quindi, Sandro, più che ai fondamentali bisogna guardare ai programmi di crescita senza i quali la solidità patrimoniale può ben poco.
    Ti chiedi perchè è accaduto tutto improvvisamente. Non lo so. Forse perchè l'Europa è divisa ,e aggredire un paese alla volta per la speculazione è più facile.Perciò dopo la Grecia l'Italia è stata ritenuta l'altro anello debole.
    Ti chiedi se si possa definire un mercato quello in cui un manipolo di isituzioni fanno il bello e il cattivo tempo e se non sia arrivato il momento di riformarlo. Certo, questo non è più un mercato perchè è stata sovvertita la regola fondamentale per cui chi sbaglia fallisce ed è stata sostituita con quella assolutoria : Too big to fail. Che ha come conseguenza la socializzazione delle perdite e l'arrogante e rapace privatizzazione dei profitti. E ancora. Ti chiedi se non sia il caso che la BCE, come la FED, acqisti sul mercato primario i titoli degli stati membri. Sono daccordo. A patto che vi sia un governo centrale europeo dell'economia con il potere di imposizione fiscale. Altrimenti la BCE diverrebbe "pagatore di ultima istanza" delle spese dei paesi cicala.
    In altre parole in questo momento l'attenzione dev'essere rivolta al problema dei problemi costituito da una crescita che non c'è nè s'intravede. La speculazione è un sintomo. Essa si ciba di paure ed ha scoperto che i governi e i cittadini ne hanno tanta divenuta ossessione. E qui chiamo in causa Carlo: siamo forse alla catastrofe violetta? Speriamo di no ragazzi! E incrociamo le dita.
    Vi saluto cordialmente.

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  8. Un sistema unicamente basato sul debito e sugli interessi NON può funzionare perchè, per iniziare a crescere bisogna indebitarsi e per pagare gli interessi sul debito bisogna poi continuare a crescere, all'inifinito.

    Se l'emissione monetaria degli Stati sovrani (o della Europa sovrana) non fosse collegata all'emissione di titoli di debito forse l'economia reale potrebbe sostenere le sue fasi di crescita senza poi essere obbligata a continuare a crescere indefinitamente e potrebbe invece stabilizzare attorno ad un determinato punto di equilibrio come succede a qualsiasi sistema vivente.

    Abbiamo affrontato questo tema in uno dei primi post dedicato al tema della moneta-debito, scatenando una vivace discussione...

    Questa crisi ha solo un aspetto positivo: ci COSTRINGE a comprendere e ripensare i fondamentali dell'Economia, ci costringe a ripartire dall'ABC e a non dare più nulla per scontato.

    Io ho una formazione scientifica e, sarò testardo, ma proprio non mi rassegno ad accettare di vivere in un sistema che ammette come sua unica configurazione "stabile" quella della crescita illimitata.

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  9. "...proprio non mi rassegno ad accettare di vivere in un sistema che ammette come sua unica configurazione "stabile" quella della crescita illimitata".

    Anche perchè, esiste una cosa che si chiama secondo principio della termodinamica, che non lo permetterebbe....
    Perchè per crescere illimitatamente devi "spremere" tutto quello che la terra ha immagazzinato nei tempi "geologici". E quello che si consuma non si rigenere, ma di disperde...

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  10. Quando asserisco che i mercati dei bond si aspettano la crescita per sentirsi rassicurati non vuol dire che io approvi questo sistema economico che si basa sulla crescita ininterotta. Anzi trovo assurdo e sconcertante che ancora luminari della scienza economica ne parlino con estrema disinvoltura sapendo di vivere in un pianeta in cui le risorse sono limitate e che se tutta l'umanità pretendesse di avere il medesimo tenore di vita degli americani di pianeti ce ne vorrebbero cinque.
    Quindi io sono pronto a battermi con tutte le mie forze per correggere questo perverso sistema ,giunto ormai come si suol dire alla frutta, e sostituirlo con altro che abbia come premesse il lavoro per tutti e la compatibilità ambientale. E tanto per essere ulteriormente chiaro nella più grande piazza d'Italia ,a San Silvestro, brucerei anzicchè l'anno vecchio il PIL e nella greppia del presepe metterei il BEN.
    Spero con questo intervento di aver chiarito il mio pensiero in materia.
    Un saluto.

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