martedì 20 settembre 2011

La crisi del denaro-debito

Siamo attraversati da una crisi economico-finanziaria senza precedenti che fa tremare tutto l'occidente e che, a detta di molti analisti, si sta rapidamente avvicinando ad un punto di singolarità.

Per il nostro bene e, soprattutto, per il bene dei nostri figli, abbiamo il dovere di comprendere le cause vere e profonde di questa crisi e di agire su di esse per cercare di fermare il processo in corso e per scongiurare il rischio di future "ricadute".

Animato da questo spirito, sto conducendo, da qualche mese a questa parte, una personalissima ricerca sul tema della emissione monetaria che, personalmente, sono giunto a considerare come il perno centrale di tutta la questione (l'occhio del ciclone) su cui vale la pena concentrare tutta la nostra attenzione e tutta la nostra intelligenza critica.

Grazie a questo percorso di ricerca sono venuto a conoscenza di una serie di fatti che prima, semplicemente, ignoravo e che ora - visti dalla prospettiva della crisi sistemica - assumono una importanza cruciale e determinante.

Ecco alcuni di questi fatti:

1) la riserva aurea non esiste più (è stata abolita nel 1971 da Richard Nixon che ha dichiarato unilateralmente conclusi gli accordi di Bretton Woods)

2) dal 1971, quindi, il dollaro usa e tutte le monete legate al dollaro usa, compreso l'euro, sono semplicemente create dal nulla (al solo costo tipografico)

3) molti stati sovrani non possono battere moneta e, per averla, devono "chiederla in prestito" alla banca centrale emettendo titoli di debito gravati da interessi

4) gli USA si trovano in questa condizione dal 1913 (anno di approvazione del Federal Reserve Act).
( qui c'è tutta la storia: http://www.youtube.com/watch?v=ArdQIa5kMUQ )

5) tutti i paesi di eurolandia hanno affidato il compito di battere moneta (l'euro) a una nuova Banca Centrale, la BCE, le cui quote di controllo sono ripartite tra tutte le BCN (Banche Centrali Nazionali), compresa la nostra banca d'Italia, che, a sua volta, è controllata da un cartello di banche e assicurazioni private

6) Info di pubblico dominio sulla BCE:

La Banca Centrale Europea è totalmente indipendente dal controllo politico:


Il capitale sociale della BCE è ripartito su tutte le BCN (Banche Centrali Nazionali) dei paesi che hanno adottato l'EURO e anche di alcuni paesi che non lo hanno adottato.

Tra questi ultimi spicca il ruolo della Banca d'Inghilterra che, da sola, detiene il 14,5% del capitale della BCE:



La Banca d'Italia detiene il 12,49% del capitale della BCE.

Composizione sociale della Banca d'Italia (dal sito ufficiale):




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Dopo l'esposizione dei fatti,  alcune domande:


1. perché gli stati sovrani affidano il potere della emissione monetaria ad un cartello di banche private ?
La Banca Centrale non dovrebbe essere una istituzione dello Stato esattamente come lo sono il Parlamento, il Governo e la Magistratura ?

2. se non c'è più la riserva, la banca centrale può legittimamente affermare di essere proprietaria della moneta ?

3. e se non è proprietaria della moneta, a che titolo la "presta" agli stati sovrani ?

4. chi è il legittimo proprietario della moneta (ad esempio dell'euro) al momento della emissione ?
(a tal proposito, il prof Giacinto Auriti ha elaborato una interessante teoria detta del "Valore Indotto"... su google e youtube si trovano molti riferimenti)

5. quando le banche centrali creano denaro dal nulla e lo prestano agli stati sovrani, su questi prestiti fanno gravare un interesse.
Chi crea il denaro necessario per pagare gli interessi se solo la banca centrale è monopolista della emissione monetaria ?
Se il denaro per pagare gli interessi non viene mai creato, gli interessi sul debito sono davvero esigibili ?

6. la pressione fiscale serve, in massima parte, per pagare gli interessi sul debito pubblico accumulato.
A che livello si assesterebbe la pressione fiscale se lo stato sovrano potesse emettere la sua moneta esente da debito ?

Passo...

2 commenti:

  1. Ci vuole coraggio per ammettere che sia possibile parlare anche di temi come questi, con la curiosità e l'umiltà del ricercatore che tenta di capire le cause e le possibili connessioni dei vari fenomeni.
    Purtroppo le cornici dei nostri pensieri, sono culturalmente, ideologicamente, televisamente formate. Sintetizziamo e mettiamo assieme pensieri di analisi sociale e/o politica, prendendo e facendo nostre, le espressioni più significative dei nostri politici, giornalisti, commnentatori di riferimento. Ma quando si esce dai binari noti, questi orientamenti non ci sono più, ed anzi sottorreanei sono i consigli a non trattare certi argomenti, riservati agli esperti di finanza, ai monetaristi e non a noi persone comuni. Vale la pena chiedersi se questa complessità non sia voluta e se non sia possibile provare a capire anche temi di cui siamo tutti tenuti all'oscuro e rispetto ai quali si respira solo una dimensione inelluttabile.

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  2. Per parlare di temi come questi occorre andare "oltre" quello che (non) dicono i grandi mezzi di comunicazione di massa che, volutamente, non li vogliono trattare, accampando la scusa della loro incomprensibilità per la grande "massa". Peccato però che queste storie di alta finanza non siano "esterne" alla grande "massa" ma impattino in modo diretto su di essa, cioè sulla vita di tutti noi. Quello che sta accadendo in Grecia credo faccia capire: adesso da quelle parti gli stipendi "reali" li stanno realmente calando ai cittadini, a causa di questi giochetti finanziari. E' necessario che un'intera classe sociale(il ceto medio più istruito ? la borghesia illuminata ?) faccia uno sforzo di comprensione e metta all'attenzione di quanta più gente possibile queste storie, narrandole in maniera semplice, spiegandole, per quel che può,anche in modo interessante e non noioso. Ne potrebbe seguire, sperabilmente, uno stimolo per sempre più persone a capire la realtà "vera" e non solo quella "virtuale", come accadeva prima che il "grande sonno" creato dagli imbonitori (televisione, commentatori di riferimento, politici....)si impadronisse di tanta (troppa) gente. Quando si saranno capite meglio "certe" dinamiche finanziarie e sociali, si potranno mettere sul tavolo anche delle idee per tentare di modificarle. E si verificherà solo allora quanto veramente tutto ciò sia ineluttabile...Ma adesso non possiamo abdicare,dobbiamo fare uno sforzo, ne è della futura vita dei nostri figli, bisognerebbe pensarci più spesso...

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