lunedì 26 dicembre 2011

L'Uomo BioEconomico



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1. La produzione di tutti gli strumenti di guerra, non solo la guerra, dovrebbe essere completamente proibita. È assolutamente assurdo (e ipocrita) continuare a coltivare tabacco se, per ammissione generale, nessuno vuole più fumare. Le nazioni così sviluppate da essere le maggiori produttrici di armamenti dovrebbero riuscire senza difficoltà a raggiungere un accordo su questa proibizione se, come affermano, hanno abbastanza saggezza da guidare il genere umano. L'arresto della produzione di tutti i mezzi bellici non solo eliminerebbe almeno le uccisioni di massa con armi sofisticate, ma renderebbe anche disponibili forze immensamente produttive senza far abbassare il tenore di vita nei paesi corrispondenti.

2. Utilizzando queste forze produttive e con ulteriori misure ben pianificate e franche, bisogna aiutare le Nazioni in via di sviluppo ad arrivare il più velocemente possibile a un tenore di vita buono (non lussuoso). Tanto i paesi ricchi quanto quelli poveri devono effettivamente partecipare agli sforzi richiesti da questa trasformazione e accettare la necessità di un cambiamento radicale nelle loro visioni polarizzate della vita.

3. Il genere umano dovrebbe gradualmente ridurre la propria popolazione portandola a un livello in cui l'alimentazione possa essere fornita dalla sola agricoltura organica. Naturalmente le Nazioni che adesso hanno un notevole tasso di sviluppo demografico dovranno impegnarsi duramente per raggiungere risultati in tal senso il più rapidamente possibile.

4. Finché l'uso diretto dell'energia solare non diventa un bene generale o non si ottiene la fusione controllata, ogni spreco di energia per surriscaldamento, superraffreddamento, superaccelerazione, superilluminazione ecc... dovrebbe essere attentamente evitato e, se necessario, rigidamente controllato.

5. Dobbiamo curarci dalla passione morbosa per i congegni stravaganti, splendidamente illustrata da un oggetto contraddittorio come l'automobilina per il golf, e per splendori pachidermici come le automobili che non entrano nel garage. Se ci riusciremo, i costruttori smetteranno di produrre simili "beni".

6. Dobbiamo liberarci anche della moda, quella "malattia della mente umana", come la chiamò l'abate Fernando Galiani nel suo famoso "Della moneta" (1750). E' veramente una malattia della mente gettar via una giacca o un mobile quando possono ancora servire al loro scopo specifico. Acquistare una macchina "nuova" ogni anno e arredare la casa ogni due è un crimine bioeconomico. 

7. (Strettamente collegato al punto precedente), i beni devono essere resi più durevoli tramite una progettazione che consenta poi di ripararli. 

8. (In assoluta armonia con tutte le considerazioni precedenti), dovremmo curarci per liberarci da quella che chiamo "la circumdrome del rasoio", che consiste nel radersi più in fretta per avere più tempo per lavorare a una macchina che rada più in fretta per poi aver più tempo per lavorare a una macchina che rada ancora più in fretta, e così via, ad infinitum. 

Questo cambiamento richiederà un gran numero di ripudi da parte di tutti quegli ambienti professionali che hanno attirato l'uomo in questa vuota regressione senza limiti.

Dobbiamo renderci conto che un prerequisito importante per una buona vita è una quantità considerevole di tempo libero trascorso in modo intelligente.


Tratto da:
A cura di Mauro Bonaiuti. Torino, Bollati Boringhieri, 2003

2 commenti:

  1. Sarebbe stato un bel gesto se il Governo Monti avesse sospeso, immediatamente, tutte le spese militari:

    "...ai 27 miliardi del Bilancio Difesa 2010, dobbiamo aggiungere la decisione del governo, approvata dal Parlamento, di spendere nei prossimi anni, altri 17 miliardi di euro per acquistare i 131 cacciabombardieri F35. Se sommiamo questi soldi, vediamo che corrispondono alla manovra del 2012 e 2013. Potremmo recuperare buona parte dei soldi per la manovra, semplicemente tagliando le spese militari."

    http://www.ildialogo.org/appelli/indice_1314206334.htm

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