Secondo la scuola neoclassica, l'individuo è un consumatore razionale che cerca di massimizzare la sua funzione di utilità scegliendo un particolare paniere di beni e servizi tra tutti i possibili panieri offerti dal mercato.
L'utilità del consumatore è rappresentata, quindi, nel modo seguente:
U = U(Q1, Q2, ..., Qn)
Dove U è l'utilità e Q1, Q2, ... Qn sono le quantità dei beni 1, 2, ... n che formano il paniere di consumo scelto.
L'individuo è dunque un agente razionale che si muove nello spazio di tutti i possibili panieri di consumo alla ricerca del punto che rende massima la sua funzione di utilità.
Il consumatore è ovviamente libero di scegliere quali beni consumare e in quali quantità e tale scelta influisce in modo deterministico sulla sua utilità personale.
Nel suo modello invece, Georgescu Roegen non prende le mosse dal concetto di utilità ma dalla gioia di vivere, dal benessere, indicato come obiettivo generale del processo economico e obiettivo individuale del singolo agente.
E il benessere individuale (B) viene rappresentato con la seguente espressione:
B = Bc + ( 1 - L )Bt - LS
dove:
Bc è il grado o intensità di "benessere" ottenuto attraverso il consumo dei beni e dei servizi offerti dal mercato (la componente neoclassica delle utilità individuale);
Bt è il grado o intensità di "benessere" ottenuto dal godimento del proprio tempo libero;
S è lo "stress" (o benessere negativo) generato dalla attività lavorativa.
L è la percentuale di tempo giornaliero dedicato al lavoro ed, ovviamente, è un numero compreso tra 0 e 1.
( 1 - L ) è, evidentemente la percentuale di tempo libero giornaliero.
Ogni persona ha i suoi propri valori per Bc, Bt, S cioè assegna maggiore o minore importanza ai consumi oppure alle attività svolte nel tempo libero e può accusare uno stress lavorativo maggiore o minore anche (e soprattutto) in funzione del tipo di lavoro svolto.
Ne consegue che ogni persona ha una sua propria funzione di benessere che, una volta fissati i valori dei parametri Bc, Bt ed S, dipende solo dalla variabile L cioè dalla percentuale del tempo giornaliero dedicato al lavoro.
le curve B = B(L), disegnate sul piano cartesiano ortogonale B-L, sono delle rette a pendenza negativa e le rappresentiamo in rosso nel seguente diagramma:
Vediamo come si comportano queste curve nei due punti estremi L = 0 ed L = 1.
Se L = 0 significa che l'individuo non lavora (evidentemente perchè dispone di una rendita o perchè è in pensione).
In questo caso abbiamo:
B = Bc + Bt
cioè il suo benessere è totalmente determinato dalla intensità di benessere associato ai consumi e dalla intensità di benessere ottenuto dal godimento del proprio tempo libero (per attività diverse dal consumo, evidentemente).
Una condizione, diciamo, "ideale".
Se L = 1, invece, l'individuo dedica tutta la sua giornata al lavoro rinunciando totalmente al tempo libero.
In questo secondo caso avremo:
B = Bc - S
che fornisce un valore positivo di benessere solo nel caso in cui il termine Bc sia maggiore di S cioè il benessere generato dalla attività di consumo è maggiore dello stress provocato dal lavoro.
In questo secondo caso limite possiamo dire che solo un "super-benessere" consumistico può compensare lo stress da super-lavoro.
In tutte le situazioni intermedie (e normali) la percentuale di tempo giornaliero dedicata al lavoro sarà sicuramente un valore compreso tra 0 ed 1 e la curva del benessere intersecherà l'asse L in corripondenza di un valore Lmax che rappresenta la quantità massima di lavoro oltre la quale il benessere individuale diventa negativo.
Risolvendo la semplice equazione B(L) = 0 otteniamo il valore di Lmax:
Lmax = ( Bt + Bc ) / ( Bt + S )
che è molto interessante perchè esprime in modo sintetico qualcosa che ognuno di noi "sente" a livello intuitivo:
- se faccio un lavoro molto gratificante (e quindi poco stressante) vuol dire che S è molto basso, quindi il denominatore della frazione diminuisce ed aumenta Lmax cioè tenderò a sacrificare la maggior parte del mio tempo libero per lavorare di più e poi godermi un po' di "sano" consumismo
- se invece faccio un lavoro molto stressante (S alto) e, allo stesso tempo, sono poco gratificato dai consumi (Bc basso) il denominatore della frazione Lmax tenderà a crescere mentre il numeratore cala tendendo a far diminuire il tempo dedicato al lavoro fino ad un punto minimo al di sotto del quale non posso scendere pena la mancanza di sopravvivenza.
Vale infine questa ultima considerazione:
la società creata dal sistema turbo-capitalistico governato dal potere della finanza speculativa ha cercato in tutti i modi (con la pubblicità in particolare) di affermare l'equazione neoclassica benessere = consumo enfatizzando al massimo il fattore Bc nella equazione di Roegen.
Per questo motivo le persone si sentono felici solo quando acquistano i beni e i servizi offerti dal "mercato" e quindi sono disposte a lavorare sempre di più perchè comunque gratificate dall'elevatissimo livello di consumo che agisce come una sorta di "anestetico" sociale, come il nuovo oppio dei popoli.
In questo modo l'economia gira più velocemente, il capitale viene remunerato più in fretta e tutti noi siamo inconsapevolmente e "serenamente" al servizio del sistema.
Negli stessi anni in cui Roegen scriveva queste cose (1971) un'altra grandissima voce si alzava nel deserto per cercare di aprirci gli occhi... ma, evidentemente, non l'abbiamo ascoltata abbastanza.