tag:blogger.com,1999:blog-4495691272594424402.post5713826017352408934..comments2014-04-19T12:03:40.972+02:00Comments on Piazza Verdi: Sul lavoro non si specula (più)Sandrohttp://www.blogger.com/profile/14368102540121927091noreply@blogger.comBlogger1125tag:blogger.com,1999:blog-4495691272594424402.post-73683477262674197722012-01-16T18:15:38.840+01:002012-01-16T18:15:38.840+01:00La risposta alla domanda è nella domanda medesima....La risposta alla domanda è nella domanda medesima.<br />Le banche hanno perso da decenni la loro vocazione alla crescita economica del territorio cui sono legate, decidendo di "internazionalizzarsi". <br />Internaziolizzando, di fatto, il capitale e gli azionisti, ma anche i rischi di sistema.<br /><br />Tuttavia, se le banche sono società per azioni, qual è il fine ultimo del loro operare?<br />Semplice. Creare utili per gli azionisti.<br />Come, poi, questi sono creati conta relativamente oramai.<br />Si è così perso quello stretto legame che teneva saldo un istituto di credito ai piccoli e medi imprenditori.<br /><br />Una volta tra queste persone e i direttori di banca c'era un rapporto vis a vis. Ogni direttore coscienzioso si assumeva personalmente il rischio di concedere un prestito ad un'azienda che richiedeva un finanziamento per lavorare.<br />Oggi si controlla, come hai ben detto, il conto economico e lo stato patrimoniale. Non si investe su un'idea pur se futuribile, ma che comporta rischi troppo grossi di insolvibilità nel breve periodo.<br /><br />Se a ciò cui siamo arrivati, si aggiunge la constatazione che per i banchieri l'azzardo morale non si paga mai - tanto, dicono, siamo troppo grandi per fallire e, nel caso, a sanare le nostre perdite ci pensano lo Stato e/o la BCE, c'è poco per cui sperare. Purtroppo.<br /><br />In tale contesto, chi è quel "folle" che si mette a investire nella crescita e nell'innovazione, quando può decidere di impiegare i soldi in attività collaterali che comportano vantaggi immediati e ben più remunerativi? Penso, giusto a titolo d'esempio, a quelle banche tedesche e francesi (già, proprio loro!) che per anni hanno speculato bellamente sui titoli greci. Ora che si ritrovano con l'acqua alla gola, invocano mamma Stato e zia BCE per aiutarle! <br /><br />Giusto oggi, parlavo con una persona che a metà del 2007 aveva investito una ingente somma in azioni Unicredit. <br />Bene. Nonostante i suoi titoli si siano svalutati di oltre il 90% in 5 anni, rimane ancora convinto che questo sia dovuto all'agire del libero mercato (sic!) e che, prima o poi - tecnicamente, nel lungo periodo -, recupererà un po' sull'investimento. <br />Per quanto mi sia sforzato di argomentare, facendogli presenti molti dei punti che proprio su questo blog si dibattono, non c'è stato verso nè di persuaderlo, nè tantomeno di smuoverlo un po'.<br /><br />In definitiva, se un piccola azionista di una grossa banca, fa questo tipo di ragionamenti... beh, non starò certo a meravigliarmi dei comportamenti di chi le banche le governa di fatto.Francesconoreply@blogger.com